Obesità materna prima della gravidanza: nuovo studio collega il rischio di autismo nel bambino

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Un nuovo studio scientifico ha acceso i riflettori su un possibile legame tra obesità materna prima della gravidanza e un aumento del rischio di disturbi dello spettro autistico (ASD) nei bambini. La ricerca, condotta su migliaia di casi, suggerisce che il metabolismo e l’ambiente ormonale della madre possano influenzare lo sviluppo neurologico del feto, aprendo un campo di indagine che unisce salute materna e neuropsichiatria infantile.Gli studiosi hanno osservato che le donne con un indice di massa corporea (BMI) elevato prima del concepimento presentano una maggiore probabilità di avere figli con diagnosi di autismo. Questo legame non sembra essere causale in senso stretto, ma piuttosto associativo, suggerendo che fattori metabolici, infiammatori e genetici possano interagire.Obesità prima della gravidanza: nuovo studio lega il rischio di autismo nei figliUno dei meccanismi ipotizzati riguarda l’infiammazione cronica di basso grado che spesso accompagna l’obesità. Questo stato infiammatorio può influenzare la placenta e il flusso di nutrienti e ossigeno al cervello in sviluppo del feto, alterando processi chiave nella formazione delle connessioni neuronali.Anche l’insulino-resistenza e i disturbi ormonali collegati all’eccesso di peso possono avere un ruolo. Alterazioni nei livelli di leptina, insulina e ormoni tiroidei durante la gestazione potrebbero interferire con lo sviluppo cerebrale, aumentando la vulnerabilità del bambino a disturbi neuroevolutivi.Gli autori dello studio precisano che l’obesità pre-gravidanza non è l’unico fattore di rischio. Genetica, esposizione ad agenti ambientali, dieta materna e salute mentale giocano un ruolo complesso e interconnesso. Tuttavia, il peso corporeo rappresenta un aspetto potenzialmente modificabile, e intervenire su di esso potrebbe ridurre il rischio complessivo.La salute inizia ben prima della nascitaQuesti dati rafforzano l’importanza della preparazione alla gravidanza, non solo dal punto di vista ostetrico, ma anche nutrizionale e metabolico. Programmi di prevenzione e consulenza sanitaria che supportino le donne nel raggiungere un peso sano prima del concepimento potrebbero avere benefici a lungo termine sia per la madre che per il bambino.I ricercatori sottolineano che non si tratta di colpevolizzare le future mamme, ma di offrire strumenti e informazioni per compiere scelte consapevoli. Mantenere uno stile di vita attivo, seguire una dieta equilibrata e sottoporsi a controlli medici regolari sono passi concreti che possono fare la differenza.In attesa di ulteriori conferme scientifiche, questo studio apre la strada a nuove ricerche e rafforza un concetto chiave: la salute inizia ben prima della nascita. Investire nella prevenzione e nel benessere materno significa tutelare il futuro delle prossime generazioni.Foto di Cindy Parks da PixabayLeggi l'articolo completo su: Obesità materna prima della gravidanza: nuovo studio collega il rischio di autismo nel bambino - Articolo originale di: Focustech.it