Ma Vladimir Putin a che gioco gioca? E soprattutto, è di destra o di sinistra? Di chi è amico e di chi nemico, insomma? Il dilemma toglie il sonno – a giorni alterni, per la verità – ai dirigenti politici europei da qualche decennio ormai. Se non dal suo arrivo al potere, nel lontanissimo 2000, per lo meno da quando nel febbraio 2022 ha lanciato la guerra contro l’Ucraina che mette a repentaglio pure la sicurezza d’Europa. Nel centrodestra italiano, va detto, molti hanno covato a lunga simpatie per Putin: Silvio Berlusconi se lo coccolava tra un vertice e una vacanza in Sardegna insieme, Matteo Salvini rimase folgorato sulla via di Mosca tanto da firmare (prima della guerra) un accordo di cooperazione strutturata tra la Lega e Russia Unita, partito dell’autocrate moscovita. Giorgia Meloni invece da Putin non è mai stata troppo incantata, e da quando è approdata al governo ha tenuto una linea di tenace sostegno all’Ucraina di Volodymyr Zelensky. Sarà forse perché dalle parte di Fratelli d’Italia pensano in fondo che Putin sia rimasto nient’altro che un veterocomunista, per di più con smanie da dittatore? Il sospetto riemerge oggi, nel weekend che segue il controverso vertice di Anchorage tra Trump e Putin, tramite le parole di Fabio Rampelli, alto dirigente di FdI e vicepresidente della Camera.Il teorema Rampelli su Putin e l’Europa Se Giorgia Meloni ha dispensato solo una brevissima dichiarazione dopo il summit in Alaska, plaudendo agli «spiragli di pace» tra Russia e Ucraina che Donald Trump avrebbe aperto, Fabio Rampelli che non ricopre ruoli di governo può permettersi di mettere a verbale (a nome di FdI?) il vecchio/nuovo teorema su Putin: la sua Russia, dice, «vuole ricomporre nel nostro continente l’orrore comunista abbattuto con il muro di Berlino il 9 novembre 1989 dal desiderio di libertà dei popoli che per mezzo secolo furono brutalizzati, sottomessi, deportati, affamati, uccisi dall’Urss». Nientepopodimeno. Secondo il vicepresidente della Camera, a provare che questo sia il vero obiettivo di Putin e della sua nomenklatura basterebbero due foto. Una è quella che ha fatto il giro del mondo l’altro ieri, e che ritrae il ministro degli Esteri di Mosca Sergej Lavrov sbarcare in Alaska con una felpa targata «CCCP» (Urss, Unione sovietica) in bella vista. La seconda, che risale ai primi di marzo del 2022, una settimana dopo l’inizio dell’invasione, è quella che immortalava la conquista russa di Cherson. Vi si vedono i soldati di Putin che «scendono dai carri armati e issano la bandiera rossa con falce e martello», illustra Rampelli su Instagram. Quanto basta per concludere che Putin non stia affando trattando la pace con l’Ucraina e l’Europa, ma si prepari a riconquistarla e sottometterla. Nel nome dell’ideologia comunista. Meloni, che a differenza degli altri leader europei condivide con Trump pezzi rilevanti di identità politica, lo spiegherà al presidente Usa domani alla Casa Bianca per convincerlo a rifiutare la velenosa offerta di Putin per la «pace» in Ucraina?L'articolo Aiuto, Putin vuole un’Europa comunista (e sottomessa)! L’allarme dell’alto dirigente di Meloni dopo il vertice in Alaska proviene da Open.