Matteo Berrettini salta anche l’Us Open 2025. Un altro forfait, un altro passo indietro lungo la strada di una rinascita che continua ad essere lastricata di ostacoli. Si allunga il periodo di inattività agonistica del tennista romano, 29 anni, assente dal circuito internazionale dall’erba di Wimbledon, la stessa dove quattro anni fa raggiunse la finale e l’apice della carriera. Sembra passato un secolo da allora. Dopo non aver potuto difendere i titoli a Gstaad e Kitzbuhel e rinunciato ai due tornei Masters 1000 del tour americano, Toronto e Cincinnati, Berrettini per la quinta volta consecutiva alza bandiera bianca rinunciando a Flushing Meadows, ultimo Slam della stagione.Gli infortuni e i dubbi sul futuroI persistenti problemi fisici accusati tra Madrid e Roma (tornei in cui era stato costretto al ritiro) non lo abbandonano e Berrettini si così è cancellato dall’entry list del torneo di New York e al suo posto in tabellone è entrato lo statunitense Brandon Holt.Continua dunque il calvario del romano che dopo aver saltato il Roland Garros aveva puntato tutto sulla stagione in erba ma era rientrato direttamente a Wimbledon dove è uscito al primo turno contro il polacco Kamil Majchrzak. Da allora nessun sorriso se non quello postato in compagnia del suo ‘collega’ di Davis, Jannik Sinner, del 31 luglio scorso che faceva ben sperare in un suo pronto rientro. “Passo dopo passo con il migliore'”, scrisse. Ed invece, l’attesa si allunga ulteriormente. I problemi ai muscoli addominali lo tormentano da tempo e proprio dopo l’uscita di scena a Wimbledon dello scorso luglio, Berrettini si era lasciato andare a dichiarazioni poco rassicuranti: “Pensavo che tornare a Londra mi avrebbe fatto bene ma non è successo e ora devo prendermi dei giorni di stacco e riflettere sui prossimi passi”. Ma più di altre riecheggiano le parole pronunciate dopo il ritiro a Roma: “Non so cosa ci sia di sbagliato nei miei addominali obliqui. Le sensazioni le conosco bene. Non volevo finire così, spero di non avere fatto danni troppo gravi”.Dopo la parentesi al Foro Italico confessò di aver passato settimane difficili (“fondamentalmente sono stanco, stanco di rincorrere sempre qualcosa”) e l’essere intrappolato in una crisi di risultati e motivazioni che sembra non avere fine, lo sta probabilmente logorando. Sempre più in basso nel ranking AtpNell’ultimo aggiornamento della classifica Atp l’azzurro era 59° a quota 975, ma non avendo punti da difendere tra Toronto e Cincinnati, risulta al momento 52°, avendo guadagnato ben 7 posizioni. Lo scorso anno Berrettini agli Us Open uscì al secondo turno e dunque tra tre settimane lo score calerà a 925 punti. Un’altra discesa che renderà ancora più impervia la tanto sospirata risalita.Chi è Berrettini, i successi in carrieraBerrettini in carriera ha raggiunto il best ranking di numero 6 del mondo il 31 gennaio 2022. Oltre alla finale di Wimbledon nel 2021, nei tornei dello Slam ‘The Hammer’ vanta una semifinale all’Us Open (nel 2019), una semifinale all’Australian Open (2022) e un quarto di finale al Roland Garros (2021). Ha vinto 10 titoli in singolare, sei su terra rossa e quattro su erba, tra i quali due edizioni consecutive del Queen’s. Nel suo palmares anche la vittoria della Coppa Davis con l’Italia nel 2024.Questo articolo Matteo Berrettini salta anche l’Us Open 2025, cosa succede nel ranking Atp proviene da LaPresse