Gaza, quanti bambini devono ancora morire perché l’Europa agisca?

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di Paolo Gallo La carestia a Gaza non è più un rischio: è una realtà. I bambini muoiono disidratati, le madri smettono di allattare per mancanza di nutrimento, il pane è un lusso e la carne un ricordo lontano. Le immagini che arrivano dalla Striscia mostrano volti scavati, corpi scheletrici, sguardi vuoti. E mentre tutto questo accade sotto gli occhi del mondo, l’Europa con Ursula von der Leyen in testa resta immobile, silenziosa, colpevole.Sì, colpevole. Perché l’indifferenza davanti alla fame è una scelta. Perché la presidente della Commissione Europea, così solerte nel ribadire la “solidarietà con Israele”, si è ben guardata dal condannare apertamente la punizione collettiva inflitta a milioni di civili palestinesi. Perché i proclami umanitari si sgonfiano di fronte all’assenza di azione concreta.Von der Leyen ha avuto mesi per intervenire. Poteva usare la forza diplomatica dell’Unione per aprire corridoi umanitari, inviare navi cariche di cibo, esercitare pressioni reali affinché gli aiuti non venissero bloccati ai valichi. Invece ha preferito la linea dell’obbedienza cieca, lasciando che la fame dilagasse. In quanto presidente della Commissione Ue, è corresponsabile, oggi, delle morti per inedia.E l’Italia? Giorgia Meloni ha seguito la stessa linea ambigua. Forte con i migranti, debole con i crimini umanitari. Il governo italiano, invece di guidare una missione europea per portare soccorso immediato a Gaza, ha preferito rimanere nella zona grigia dell’inerzia. Le mani pulite non esistono quando si voltano le spalle a chi chiede pane.La carestia non è un “effetto collaterale” della guerra: è un’arma deliberata. Privare un popolo di cibo, acqua e medicine è crimine di guerra secondo il diritto internazionale. E l’Europa, se non interviene subito, diventa complice di questo crimine. Non basta più l’indignazione formale: servono azioni. Adesso.Cosa aspetta Bruxelles per agire? Quanti bambini devono ancora morire a stomaco vuoto? L’Europa ama vantarsi dei suoi valori, ma proprio ora li calpesta nel fango. Se c’è ancora un senso di giustizia nelle istituzioni europee, allora che si aprano subito i porti per l’invio di cibo, che si organizzi una missione umanitaria vera, che si dica chiaramente: la fame non sarà tollerata.Von der Leyen, Meloni, guardate Gaza: non ci sono più alibi. La fame vi guarda negli occhi. E domani la Storia vi chiederà conto.Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!L'articolo Gaza, quanti bambini devono ancora morire perché l’Europa agisca? proviene da Il Fatto Quotidiano.