Emirati, Giordania e Gran Bretagna pronti a forniture aeree aiuti per Gaza

Wait 5 sec.

AGI - Dopo il via libera dato ieri da Israele, doversi Paesi sono in lizza per la ripresa dei lanci di aiuti umanitari su Gaza. A quanto riporta la stampa israeliana, il nullaosta iniziale delle autorità israeliane riguarda Emirati Arabi Uniti e Giordania. Ma allo sforzo di potrebbe unire anche la Gran Bretagna. "La notizia che Israele consentirà ai paesi di far cadere gli aiuti a Gaza è arrivata troppo tardi, ma faremo tutto il possibile per fornire aiuti anche in questo modo", ha spiegato il premier Keir Starmer, a quanto riporta la stampa britannica. "La catastrofe umanitaria a Gaza deve finire ora": a lanciare l'appello è il primo ministro britannico Keir Starmer in un articolo pubblicato sul Daily Mirror. Il leader britannico ha scritto che "le immagini di fame e disperazione a Gaza sono assolutamente terrificanti", chiedendo un'azione immediata per porre fine alla crisi umanitaria a Gaza."La negazione degli aiuti umanitari al popolo palestinese - a bambini e neonati - è del tutto ingiustificabile", ha sottolineato Starmer. Ha affermato, inoltre, che gli aiuti umanitari stanziati dal governo britannico per aiutare i palestinesi non sono stati inviati a Gaza, quindi il governo sta intensificando il suo intervento."La notizia che Israele permetterà ai paesi di lanciare aiuti aerei a Gaza è arrivata troppo tardi, ma faremo tutto il possibile per far arrivare gli aiuti attraverso questa via", ha scritto, aggiungendo che i funzionari britannici stanno lavorando urgentemente con le autorità giordane per far arrivare gli aiuti sugli aerei e a Gaza. Ha aggiunto, infine, che il suo governo sta anche accelerando gli sforzi per evacuare da Gaza i bambini che necessitano di assistenza medica critica e portarli nel Regno Unito per curarli. Il Regno Unito intende lavorare con i partner per organizzare lanci di aiuti umanitari su Gaza. A riferirlo è stato l'ufficio di Keir Starmer dopo una conversazione telefonica con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz. "Il primo ministro ha spiegato che il Regno Unito attuerà piani per lavorare con partner come la Giordania alla consegna di aiuti per via aerea e al trasferimento di bambini che necessitino di cure", ha detto riferito il portavoce di Downing Street in una dichiarazione.   Le critiche di Lazzarini (Urnwa)I lanci di aiuti umanitari da aerei "non risolveranno la crescente carestia" a Gaza. Ne è certo il commissario generale dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Urnwa), Philippe Lazzarini, che anzi mette in guardia sui rischi legati a queste operazioni."Sono costose, inefficienti e possono persino uccidere civili affamati", ha avvertito in un post su X. "È una distrazione e un effetto schermo", ha insistito.C'è un solo modo per risolvere la crisi: "Togliere l'assedio, aprire i valichi e garantire spostamenti sicuri e un accesso dignitoso alle persone in difficoltà", ha assicurato, e "consentire all'Onu, incluso Unrwa, e ai nostri partner di operare su larga scala e senza ostacoli burocratici o politici". L'Unrwa, ha spiegato, ha "l'equivalente di 6.000 camion in Giordania e in Egitto in attesa del via libera per entrare a Gaza. Far passare l'assistenza è molto più facile, più efficace, più veloce, più economico e più sicuro".Non solo. "I lanci aerei non impediranno la deviazione degli aiuti, un'assistenza umanitaria basata sui principi si'". E poi, ha ricordato Lazzarini, "l'ultimo rapporto dell'Usaid conferma che non esiste alcun cosiddetto 'dirottamento sistematico' degli aiuti forniti dalla comunità umanitaria a Gaza".    Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone