Trump in Scozia: in migliaia lo contestano, lui gioca a golf. L’Ue frena sulla web tax per raggiungere l’intesa con gli Usa

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Nelle principali città migliaia di scozzesi lo hanno contestato in proteste proteste tenute a distanza dall’imponente apparato di sicurezza messo in piedi dalla polizia locale. Intanto lui, Donald Trump, ha passato la giornata a giocare a golf nei suoi resort di lusso. Il presidente degli Stati Uniti è impegnato da ieri in una visita privata in Scozia e si è goduto il sabato sul green con suo figlio Eric e con l’ambasciatore degli Usa a Londra, Warren Stephens, in uno dei due resort-golf club di lusso che la sua famiglia possiede nel verde della nazione settentrionale del Regno Unito, terra d’origine di sua madre: quello di Turnberry, nella pittoresca contea dell’Ayrshire, da dove ha rivolto sorrisi e saluti a giornalisti e troupe tv al seguito. Da lunedì dovrebbe spostarsi invece nel secondo resort scozzese di sua proprietà, a Menie, nell’Aberdeenshire, dove inaugurerà di un nuovo campo per golfisti vip, destinato a essere aperto alla clientela dal 13 agosto.La Police Scotland – il cui impegno costerà secondo alcuni conti fino a 1,4 milioni di sterline alle casse pubbliche dell’isola – ha tenuto dal canto suo lontano un gruppetto di manifestanti giunto a protestare fin nell’Ayrshire, dove si è visto pure qualche sostenitore del tycoon, con tanto d’insegne del movimento Maga (Make America Great Again). Mentre diverse centinaia di dimostranti raccolti sotto le bandiere del collettivo “Stop Trump Coalition“, si sono radunati a distanza nelle principali città scozzesi, scandendo slogan e innalzando cartelli ostili al presidente-magnate: contestato sia per le sue politiche, sia per l’impatto ambientale dei suoi affari privati. “Trump non è gradito in qui“, si poteva leggere su uno striscione; “la Scozia odia Trump“, recitava un altro. Vari partecipanti hanno poi additato il leader della Casa Bianca ai media come “un megalomane” o come “un amico di Jeffrey Epstein“, defunto faccendiere pedofilo americano.In centinaia si sono ritrovati sulla strada acciottolata e alberata di fronte al Consolato Usa a Edimburgo. “Penso che ci siano fin troppi Paesi che sentono la pressione di Trump e che sentono di doverlo accettare, mentre noi non dovremmo accettarlo qui”, ha detto June Osbourne, 52 anni, fotografa e storica della fotografia di Edimburgo, che ha protestato indossando un mantello rosso e un cappuccio bianco, ricordando “The Handmaid’s Tale”. Osbourne ha mostrato una foto di Trump con la scritta “Resist” stampata sul volto. La cittadina con doppia cittadinanza statunitense e scozzese ha affermato che il presidente repubblicano è stata “la cosa peggiore che sia capitata al mondo, agli Stati Uniti, negli ultimi decenni”.“La gente lo ha smascherato e qui non è il benvenuto”, ha raccontato al Guardian Han Beyts, una residente di Turnberry che partecipò a uno dei primi dibattiti cittadini locali nel 2006 per provare a bloccare i piani dell’allora magnate, deciso nel voler radere al suolo “un sito di rarità ecologica, protetto dalla legge”, per costruire al suo primo resort in Scozia. Prima dell’arrivo di Trump e dei sui lussuosi golf club “portavo i miei figli a giocare lì, era un luogo spettacolare, c’erano dune e percorsi naturalistici, farfalle e fiori selvatici”, ha spiegato la donna che ha aggiunto: “sono ancora disgustata da quello che Trump ha fatto a questo luogo e ora da quello che sta facendo al resto del mondo”.Nei prossimi giorni la visita di Trump sarà punteggiata anche da importanti incontri diplomatici informali: domani con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per cercare di chiudere la partita sui dazi con l’Ue; e lunedì col premier britannico Keir Starmer, per parlare di relazioni commerciali bilaterali, di Gaza e Ucraina. Stati Uniti e Unione europea continuano a trattare sui dazi, dopo l’annuncio del tycoon di volerne imporre fino al 30% ai paesi Ue. L’ipotesi di una digital tax europea emersa nei giorni scorsi sembra per ora essere stata messa in stand-by di fronte alle pressioni di Washington a tutela delle Big Tech. Resta invece intatta la linea rossa sulla legge gemella Digital services act-Digital markets act (Dsa-Dma), i due pilastri normativi che impongono regole più severe su contenuti, trasparenza e concorrenza per i colossi del web, particolarmente sgradite all’amministrazione Trump.L'articolo Trump in Scozia: in migliaia lo contestano, lui gioca a golf. L’Ue frena sulla web tax per raggiungere l’intesa con gli Usa proviene da Il Fatto Quotidiano.