AGI - C'è una mummia nel cuore di Mosca. Per un secolo, nessuno aveva mai osato chiamarla così. Ma oggi, un'offensiva senza precedenti ha infranto il tabù, scatenando una battaglia culturale che minaccia di spaccare l'anima della Russia. Il corpo imbalsamato di Vladimir Lenin, padre della Rivoluzione e icona intoccabile nel suo mausoleo sulla Piazza Rossa, è diventato il bersaglio di una guerra santa dichiarata dalla potentissima Chiesa Ortodossa.Il film-manifesto "La Mummia"Il titolo del film-manifesto lanciato dal canale televisivo del Patriarcato, "Spas", è una dichiarazione di guerra in due parole: «La Mummia».L'alleanza fragile tra chiesa e comunistiSembrava un'alleanza di ferro quella tra la Chiesa, custode della tradizione, e il Partito Comunista, rinato dalle ceneri dell'URSS. Uniti sotto la bandiera del nazionalismo putiniano, avversari storici erano diventati alleati di comodo. Ma in Russia, il fuoco della storia cova sempre sotto la cenere, e oggi le fiamme divampano di nuovo.L'attacco al mausoleo e a LeninIl documentario, benedetto dal patriarca Kirill in persona, non usa mezzi termini. Il mausoleo è una "ziggurat pagana", l'imbalsamazione una "pratica occulta massonica". E lui, il venerato fondatore dello stato sovietico, non è altro che un "fanatico assoluto", il "distruttore della Russia" di cui il popolo deve finalmente "sbarazzarsi". Le proiezioni del film, da Mosca a decine di altre città, sono sostenute da una macchina propagandistica che la Chiesa non aveva mai messo in campo con tale forza. "Perché questo corpo grava ancora sul nostro Paese?" tuona il regista, mentre un influente vescovo lo definisce "un film capace di dissipare l'incantesimo che relega la Santa Russia nella prigionia del folle sogno dei bolscevichi".La reazione dei ComunistiLa risposta non si è fatta attendere ed è stata altrettanto feroce. I comunisti vedono la mano di un complotto occidentale e gridano al "mostruoso sabotaggio ideologico". Nina Ostanina, deputata della Duma, ha osato l'accostamento più infamante, sovrapponendo il logo del canale ortodosso a quello delle SS naziste. Per loro, l'attacco a Lenin è un'aggressione all'unità stessa della Russia, orchestrata proprio mentre il "mondo russo" è impegnato nel conflitto con l'Ucraina.L'allarme per il patrimonio sovietico"Dopo Lenin, se la prenderanno con l'intero patrimonio sovietico!" avverte lo scrittore e combattente Zakhar Prilepin. "Poi verrà la volta della giustizia sociale. Il regno alieno è arrivato in Ucraina. Ora sta puntando a noi".Putin in equilibrioIn mezzo a questa tempesta, Vladimir Putin cammina sul filo. L'idea di seppellire Lenin, in fondo, non gli dispiace. Mentre la figura di Stalin viene cautamente riabilitata, il centenario della morte del leader bolscevico è passato sotto un glaciale silenzio. Eppure, il Presidente sa che il tema è dinamite pura. "Forse un giorno saremo pronti, ma non ora", ha dichiarato. "Non dobbiamo fare passi che possano dividere la nostra società".La Chiesa chiede il contoMa la Chiesa ha deciso che il momento è adesso. Dopo aver offerto un appoggio totale e incondizionato alla guerra in Ucraina, sorge un sospetto, tanto forte quanto indicibile: che stia passando all'incasso. Che, dopo aver benedetto i cannoni, pretenda ora la sua ricompensa. Un trofeo dal valore simbolico inestimabile: la testa del suo nemico storico, per chiudere per sempre i conti con il Novecento e consacrare, sulle ceneri di Lenin, il trionfo di una nuova, Santa Russia.