(Jens Büttner/dpa)L’Autorità garante della concorrenza e del mercato italiana (AGCM), più nota come Antitrust, ha avviato un’indagine nei confronti di Meta per abuso di posizione dominante. L’indagine riguarda l’introduzione di Meta AI, l’assistente basato sull’intelligenza artificiale, all’interno dell’app di messaggistica WhatsApp: l’Antitrust vuole verificare se questa integrazione, fatta a marzo senza una comunicazione preventiva agli utenti, abbia permesso a Meta di ottenere un vantaggio sulla concorrenza sfruttando la vasta diffusione di WhatsApp (che in Italia è utilizzato da più di 35 milioni di persone).Secondo l’Autorità c’è il rischio che gli utenti restino «funzionalmente dipendenti da Meta AI» perché l’assistente migliora e dà risposte sempre più utili nel tempo raccogliendo le informazioni fornite.Meta AI si basa su Llama 3.2, un modello di intelligenza artificiale sviluppato dall’azienda, ed è stato installato su tutti i principali servizi del gruppo (Facebook, Instagram, Messenger e WhatsApp). Tra le sue principali funzioni c’è la traduzione di testi e l’assistenza nell’organizzazione di viaggi e progetti personali.– Leggi anche: Se volete WhatsApp ora vi beccate anche l’intelligenza artificialeTag: agcm-meta