Auto blu per la sorella, il cugino e il kebab: così il meloniano Galvagno finisce nei guai

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Rischia un rinvio al processo Gaetano Galvagno, delfino del numero uno del Senato Ignazio La Russa e presidente dell’assemblea regionale siciliana. Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, in un pezzo a firma di Saul Caia, la Procura di Palermo ha chiuso l’inchiesta per corruzione e peculato che lo vede coinvolto. Considerato l’erede del governatore Renato Schifani, i magistrati, coordinati dal procuratore Maurizio De Lucia, contestano a Galvagno di essere a capo di un sistema che avrebbe dirottato fondi regionali ad amici e imprenditori. Specialmente in caso di organizzazione di eventi. In cambio il deputato Ars avrebbe ricevuto alcune utilità. I legami e i sovvenzionamenti nel mirino della procuraTra i beneficiari dei fondi c’e la Fondazione “Tommaso Dragotto”e “Marisa Bellisario”, legate all’imprenditrice Caterina Cannariato. Tra il 2003 e 2024 ha incassato 11 mila euro per l’apericena all’evento “Donna, economia e potere”, altri 27 mila e 200 euro per l’evento “La Sicilia per le donne”, 198 mila euro per le edizioni 2023 e 2024 di “Un magico natale”. E infine i 240mila euro in favore del Comune di Catania, sotto gestione meloniana, per il Capodanno 2023, poi aggiudicato dalla “Punto e a capo Srl di Nuccio La Ferlita (indagato per corruzione). Quest’ultimo avrebbe dato un incarico di 20.400 euro a Sabrina De Capitani, ex portavoce di Galvagno, indagata a sua volta per corruzione. Mentre Cannariato avrebbe promesso un incarico alla cugina del delfino di La Russa (al momento non indagata). E avrebbe nominato Franco Ricci (marito di De Capitani) nel cda di una sua società e conferito un incarico sempre a Marianna Amato, indagata per corruzione. Accordi facilitati anche dall’intermediazione del segretario particolare del presidente, Giuseppe Cinquemani, indagato per corruzione. Oggi Galvagno sarà a Roma con l’assessora al Turismo Elvira Amata e parlerà con i probiviri di Fratelli d’Italia.I viaggi in auto blu per kebab e patatine fritteEsclusi dall’inchiesta i benefit: un abito acquistato per lui da un imprenditore e l’uso di un autoa noleggio. Galvagno però risulta indagato anche per peculato: i 60 spostamenti con l’auto blu in cui avrebbe trasportato”soggetti non autorizzati”. Tra questi la sorella, il cugini omonimo e gli altri parenti. Per cosa? Viaggi in aeroporto, in albergo, a casa per comprare farmaci, fiori, cibo ma anche ritirare kebab e patatine fritte. L'articolo Auto blu per la sorella, il cugino e il kebab: così il meloniano Galvagno finisce nei guai proviene da Open.