Gaza, la corsa dei palestinesi all'arrivo degli aiuti: "Siamo come cani che inseguono un osso"

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Decine di palestinesi si sono precipitati a Zawaida, a Gaza, dove nelle ultime ore sono piovuti dal cielo pacchi di aiuti umanitari, per lo più riso e farina. Il tutto mentre i valichi restano ancora chiusi. “È un’umiliazione totale. Moriamo solo per poter ottenere un sacco di riso o un chilo di farina per i nostri figli”, ha detto Ahmed al-Mubasher, chiedendo alle nazioni di tutto il mondo di esercitare pressioni affinché vengano aperti i valichi di frontiera. Ahmed al-Khatib, altro padre di famiglia sfollato ha invece raccontato di essere stato derubato di un sacco di farina e che durante la colluttazione si è addirittura rotto un dente. “Siamo come cani che inseguono un osso. Perché lanciano cose del genere? Non vogliamo che ci aiutino in questo modo”, ha fatto eco Rana Attia secondo cui le persone si sentivano più dignitose quando ricevevano messaggi sui loro telefoni che le informavano di recarsi in luoghi specifici per ottenere la loro parte di aiuti alimentari, invece di dover inseguire a caso gli aiuti sotto il sole cocente.Questo articolo Gaza, la corsa dei palestinesi all'arrivo degli aiuti: "Siamo come cani che inseguono un osso" proviene da LaPresse