AGI - È stato accertato il primo caso estivo di infezione da West Nile virus in provincia di Lecce. Si tratta di un uomo di 46 anni, donatore abituale di sangue, risultato positivo al test di screening.Dettagli sul caso e misure preventiveIl test è stato eseguito questa mattina presso il centro trasfusionale dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce. Lo rende noto l'Asl, precisando che la donazione non è stata effettuata e che il paziente, asintomatico, si trova in buone condizioni ed è tornato a casa.Sorveglianza e prevenzione "Il sistema di sorveglianza per prevenire la diffusione del virus del Nilo Occidentale (West Nile Virus) opera a pieno regime e ha individuato un donatore asintomatico positivo al virus", si legge in una nota della Direzione generale. "Il riscontro - prosegue la nota - è avvenuto grazie all'esecuzione del test Nat (Nucleic Acid Test), effettuato prima di ogni donazione nella provincia di Lecce, in grado di rilevare frammenti di materiale genetico virale nel sangue". Sicurezza delle donazioni e protocolli attivatiL'Asl di Lecce sottolinea che, grazie all'uso del test Nat, tutte le donazioni restano sicure e pienamente controllate. Sono stati inoltre attivati i protocolli di prevenzione e i familiari del paziente saranno monitorati. Proseguono intanto le attività di sorveglianza veterinaria e il monitoraggio degli insetti vettori, in particolare le zanzare del genere Culex, a cura dei servizi veterinari del Dipartimento di Prevenzione. La situazione, allo stato attuale, è definita "sotto controllo".Raccomandazioni alla popolazioneL'Asl invita comunque i cittadini a proteggersi dalle punture, adottando precauzioni come l'uso di repellenti, zanzariere, abiti coprenti e l'eliminazione dei ristagni d'acqua. Informazioni sul West Nile virusIl West Nile virus, ricorda il Centro Nazionale Sangue, è un Arbovirus trasmesso all'uomo attraverso la puntura di zanzare infette. Nell'80% dei casi l'infezione decorre in modo asintomatico; nel 20% può manifestarsi con sintomi simil-influenzali, mentre in una piccolissima percentuale (0,1%) può causare meningite o meningoencefalite. La sorveglianza entomologica e veterinaria resta fondamentale per individuare precocemente la circolazione virale e prevenire eventuali trasmissioni per via trasfusionale.