Due viaggi in sequenza, non preannunciati. Prima in Tunisia, poi in Turchia. Sul tavolo, migranti e guerre. Ed è già polemica. Giorgia Meloni si confronta con il presidente tunisino, Kais Saied, e poi con l’omologo turco, Recep Tayyip Erdogan.Con Saied la premier ha discusso del piano Mattei e di energia, ma sono i flussi migratori il cuore dell’incontro e, con ogni probabilità, lo saranno anche nei colloqui di Istanbul. Meloni ha definito la collaborazione con Tunisi “eccellente” e ha ribadito “l’impegno comune a contrastare le reti criminali di trafficanti” e a “promuovere vie legali di migrazione”.Parole che hanno portato le opposizioni ad attaccare la presidente del Consiglio: “Va a stringere mani e accordi con Saied mentre una nave commerciale con a bordo 90 sopravvissuti di un naufragio in cui sono morti anche due bambini è bloccata da 50 ore in area di soccorso tunisina, con le autorità italiane e tunisine che si sono rifiutate di intervenire”, dice la segretaria del Pd Elly Schlein.La leader dem ha invitato la premier a garantire “assistenza sanitaria immediata ai naufraghi” assegnando “un porto sicuro”. Duro anche Angelo Bonelli (Avs): “Questa è la realtà dei suoi accordi con Saied: vite umane sacrificate in nome degli affari energetici e della propaganda anti-migranti”. Mentre Riccardo Magi di +Europa definisce “intollerabile” quanto accaduto.Venerdì, con Erdogan, è probabile che al centro dei colloqui ci saranno i conflitti russo-ucraino e in Medio Oriente, visto che il presidente turco da sempre ha molto da dire sul conflitto Putin-Zelensky (di recente ha auspicato di poter ospitare un tavolo di pace) e di recente ha condannato duramente il “genocidio” a Gaza.L'articolo Meloni va in Tunisia e parla di migranti con Saied. Le opposizioni: “Stringe le sue mani , i naufraghi rischiano la vita” proviene da Il Fatto Quotidiano.