Ricavi record con perdita e debiti in calo: i conti del calcio professionistico italiano

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Il calcio professionistico maschile continua ad evidenziare un significativo squilibrio a livello economico-finanziario, ma con risultati in miglioramento negli ultimi due anni. È quanto emerge dalla 15ª edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi della FIGC in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia.La perdita aggregata dei club partecipanti ai campionati di Serie A, B e C registrata nei 17 anni analizzati nel ReportCalcio ha raggiunto i 9,3 miliardi di euro, con un significativo impatto delle 3 stagioni segnate dal COVID-19 (in cui era stato registrato un ‘rosso’ complessivo pari a 3,6 miliardi, in media circa 3,3 milioni al giorno). Nei 17 anni di orizzonte temporale del ReportCalcio, l’80% dei bilanci è stato inoltre chiuso in perdita (1.289 bilanci in ‘rosso’ rispetto ai 1.609 analizzati), dato che sale all’82,6% nel periodo COVID-19.Bilanci calcio italiano, i dettagliNelle ultime due stagioni sportive si è tuttavia assistito ad un miglioramento dello scenario di criticità, grazie ad un importante aumento del valore della produzione, che ha superato i 4,5 miliardi di euro, dato record nella storia del calcio italiano, crescendo ad un ritmo molto più sostenuto rispetto all’aumento dei costi. In particolare, tra il 2021-2022 e il 2023-2024 il fatturato è cresciuto del 32,3%, in confronto al +7,2% del costo del lavoro, la cui incidenza sul valore della produzione è scesa dal 69,8% al 56,6%. Il livello di perdita in 3 anni si è così dimezzato, passando da 1,4 miliardi di euro a 731 milioni.La stagione 2023-2024 registra così un valore della produzione pari complessivamente ad oltre 4,5 miliardi di euro, in aumento di 286 milioni rispetto al 2022-2023, rappresentando un dato record per la storia del ReportCalcio. L’aumento del valore della produzione ha contraddistinto quasi tutte le categorie: i ricavi da sponsor e attività commerciali hanno superato per la prima volta nella storia del ReportCalcio il miliardo di euro (+11,1% rispetto al 2022-2023, e nei 17 anni analizzati sono più che triplicati).I diritti televisivi si sono mantenuti sostanzialmente stabili a quota 1,5 miliardi (-0,4%), mentre i ricavi da ticketing hanno ritoccato nuovamente il record storico del calcio italiano, sfiorando il mezzo miliardo di euro (478 milioni), grazie anche alla significativa crescita dell’affluenza di spettatori allo stadio nel post COVID-19: considerando i campionati nazionali e le coppe europee, il dato di affluenza nel 2023-2024 ha toccato i 21 milioni di spettatori, dato record nella storia del ReportCalcio, rispetto ai 20,3 del 2022-2023 e ai 15,8 milioni del pre COVID-19.Costi calcio italiano, i numeriI costi della produzione ammontano invece ad oltre 5,1 miliardi di euro, in aumento di 202 milioni, in relazione alla progressiva crescita di tutte le voci relative agli oneri sostenuti dai club professionistici.Da segnalare l’aumento a 810 milioni dei costi per servizi (rispetto ai 771 della stagione 20222023) e l’incremento del 4,4% del costo del lavoro, che si attesta a 2.566 milioni (rispetto ai 2.459 milioni della stagione precedente). Si registra un aumento degli stipendi del 4,7% e del 22,5% rispettivamente in Serie A e Serie C, in confronto ad un decremento del 4,0% in Serie B.L’aumento dei costi risulta inferiore rispetto all’incremento dei ricavi (+4,1% rispetto al +6,7% del valore della produzione), e a causa del mantenimento di questo trend nel 2023-2024 si registra un ulteriore alleggerimento del livello di perdita, con un dato pari a 731 milioni, in miglioramento del 15,4% rispetto agli 864 milioni della stagione 2022-2023 e ad un livello decisamente inferiore rispetto ai 1.364 milioni registrati nella stagione 2021-2022.Considerando il costo della produzione, l’incidenza degli stipendi si mantiene sostanzialmente stabile (50% sia nella stagione 2022-2023 che nella 2023-2024), mentre il peso di ammortamenti e svalutazioni passa dal 22% al 21%; parimenti rimane invariata l’incidenza dei costi per servizi e godimento beni di terzi, che nel 2023-2024 pesano complessivamente per il 18% come nella stagione 2022-2023; leggermente in aumento infine il peso relativo degli altri oneri diversi di gestione (11% rispetto al 10% della precedente stagione).Debiti calcio italiano, le cifreDa un punto di vista finanziario, per quanto riguarda i debiti calcio italiano, si riduce l’indebitamento complessivo del Calcio Professionistico, che nel 2023-2024 si assesta sui 5,5 miliardi di euro (-3,6% rispetto alla stagione precedente). Con dati in miglioramento: nel 2007-2008 i ricavi erano in grado di coprire il 97% dell’indebitamento, nel 2023-2024 questa percentuale è scesa all’83%.Infine, il patrimonio netto a livello aggregato si attesta su un valore di 615 milioni, con un significativo aumento del 79,1% rispetto al 2022-2023 e del 39,8% rispetto al 2021-2022.