Urbanistica, il gip ordina 6 arresti. Ai domiciliari Catella e Tancredi

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AGI - Il gip del Tribunale di Milano ha disposto cinque arresti domiciliari e uno in carcere nell'ambito dell'indagine sull'urbanistica. Ai domiciliari l'ex assessore Giancarlo Tancredi e l'imprenditore Manfredi Catella, Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, rispettivamente ex presidente ed ex membro della commissione paesaggio, e per il manager Federico Pella. L'unica misura in carcere è per l'imprenditore Andrea Bezziccheri. L'inchiesta, condotta dalla Procura della Repubblica di Milano, si focalizza su presunte irregolarità e illeciti legati alla gestione e all'approvazione di pratiche urbanistiche e progetti di sviluppo immobiliare che hanno interessato il capoluogo lombardo negli ultimi anni. Le accuse, sulle quali gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo in questa fase preliminare, riguarderebbero reati che vanno dalla corruzione, alla turbativa d'asta, fino ad ipotesi di abuso d'ufficio e falso.Risonanza dell'indagine e misure cautelariLa figura di Giancarlo Tancredi, già in posizione di rilievo nell'amministrazione comunale, e quella di Manfredi Catella, noto operatore nel settore immobiliare con importanti progetti all'attivo, conferiscono all'indagine un profilo di particolare risonanza. L'intervento del GIP con misure cautelari così incisive suggerisce la presenza di gravi indizi di colpevolezza e il timore di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove.Esame dei documenti e processi decisionaliGli inquirenti stanno esaminando una mole significativa di documenti, tra cui pratiche edilizie, delibere comunali, contratti e comunicazioni, nel tentativo di delineare un quadro preciso delle relazioni e delle dinamiche che avrebbero portato agli illeciti contestati. L'attenzione si concentra in particolare sui processi decisionali che hanno guidato alcune delle più recenti trasformazioni urbane di Milano, città che negli ultimi decenni ha visto un'intensa attività edilizia e una rapida espansione.Valutazione di una class action da parte degli acquirentiIntanto il comitato che riunisce gli acquirenti delle case comprate nei cantieri bloccati a Milano dopo le inchieste sull'urbanistica sta valutando l'idea di una class action. Lo ha annunciato il portavoce del comitato Famiglie sospese vite in attesa, Filippo Borsellino, durante un punto stampa in via Valtellina 38, ai piedi di Scalo House, uno dei cantieri posti sotto sequestro dalla Procura di Milano. "E' una delle idee che stiamo valutando, stiamo riflettendo per tutelarci nella miglior maniera possibile e ringrazio gli avvocati che si sono offerti di aiutarci gratuitamente", ha anticipato Borsellino ai cronisti, anche lui uno degli acquirenti colpiti dai sequestri, in particolare alle Residenze Lac. Domani, peraltro, una delegazione del comitato incontrerà nuovamente il sindaco Giuseppe Sala a Palazzo Marino. "Ci aspettiamo un momento in cui ci possano dire delle soluzioni alla nostra situazione" ha detto al riguardo.