Lucia Goracci interrotta e minacciata dai coloni israeliani durante una diretta al Tg3

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Attimi di paura per Lucia Goracci. La giornalista Rai, inviata in Medioriente, è stata interrotta dai clacson dei coloni israeliani nella Cisgiordania occupata durante un collegamento con il Tg3. “Ci sono dei coloni che stanno cercando di impedirci, per ora con i clacson, solamente questa diretta perché uno dei protagonisti del film ‘No Other Land’, Awdah Hathaleen, è stato ucciso dal più violento di loro, Yinon Levi, che tra l’altro è sotto sanzione dell’Unione europea”, ha detto la reporter durante il telegiornale . Il Cdr del Tg3 ha espresso solidarietà alla collega sottolineando che è stata anche minacciata con una pistola. Medioriente: ‘reporter minacciata’, solidarietà cdr Tg3 a Lucia Goracci“Aggressioni e intimidazioni a chi tenta di fare un’informazione libera e indipendente non sono tollerabili“, fa sapere il Cdr del Tg3. “A tentare di interrompere il lavoro della Goracci è stato un colono israeliano armato, a cui la nostra collega ha resistito in modo esemplare“. Il Comitato di redazione spiega che “episodi del genere con conseguenze anche più tragiche accadono ogni giorno in questi territori soggetti all’autorità israeliana, dove, inclusa Gaza, sono oltre 200 i giornalisti uccisi dal 7 ottobre 2023. Le giornaliste e i giornalisti del Tg3 rinnovano la pressante richiesta al governo israeliano di tutelare il lavoro di chi cerca di raccontare quello che sta accadendo in quei territori e di consentire l’accesso nella Striscia di Gaza, per documentare la catastrofe umanitaria e le stragi quotidiane in atto”. Usigrai, dovere tutelare incolumità giornalisti“Siamo accanto a Lucia Goracci e all’operatore Ivo Bonato aggrediti mentre stavano lavorando sul campo in Cisgiordania. Quello che è accaduto il 29 luglio scorso dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia importante il ruolo dell’inviato sul campo in un contesto di crisi come quello mediorientale”, fa sapere l’Usigrai. “Esserci per raccontare, a patto che venga tutelata l’incolumità dei giornalisti. Aspetto, quest’ultimo, a rischio anche in Cisgiordania ormai. È invece tuttora impossibile per i giornalisti stranieri entrare a Gaza. Sempre più spesso invece dobbiamo vedere anche sul Servizio pubblico contributi non giornalistici ma di propaganda. Come Usigrai non lo possiamo accettare. E come Usigrai denunciamo la strage dei colleghi palestinesi morti a Gaza. Per questo motivo abbiamo sostenuto e invitiamo a sostenere l’iniziativa ‘Alziamo la voce per Gaza’”.Siamo con i colleghi Lucia Goracci e Ivo Bonato. Un dovere tutelare incolumità dei giornalisti sul campohttps://t.co/sbNeV3btwh— USIGRai (@USIGRai) August 1, 2025Floridia: “Massima solidarietà a Lucia Goracci”“Quanto accaduto a Lucia Goracci in Cisgiordania è inaccettabile. L’aggressione che ha subito da parte di un colono armato è tanto grave quanto sintomatica del clima in cui sono costretti a lavorare i reporter nei territori occupati. È il risultato di un contesto in cui il governo israeliano continua a limitare l’accesso dei giornalisti a Gaza, ostacolando la possibilità di raccontare cosa accade sul campo. E quando i giornalisti riescono comunque a documentare, spesso lo fanno a rischio della propria vita, senza alcuna reale tutela da parte delle autorità”, ha detto la presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia. “Questo non è compatibile con una democrazia. Ostacolare la stampa, impedire la trasparenza, silenziare i testimoni: tutto questo serve solo a coprire violazioni che devono invece emergere e essere raccontate. A Lucia Goracci va sostegno pieno. La sua forza e la sua professionalità, anche in mezzo al pericolo, ci ricordano quanto sia fondamentale un giornalismo libero, coraggioso e indipendente”.Questo articolo Lucia Goracci interrotta e minacciata dai coloni israeliani durante una diretta al Tg3 proviene da LaPresse