L’accordo tra ELT e L3Harris porta l’intelligence elettronica nel cuore dell’Europa. Ecco come

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Un nuovo centro d’eccellenza per l’intelligence e la guerra elettronica nascerà in Italia. L3Harris Technologies, colosso statunitense della difesa e della sicurezza, ha siglato un accordo strategico con ELT Group, leader italiano nell’ambito delle operazioni nello spettro elettromagnetico, per la creazione di una struttura di test multisensore dedicata a programmi commerciali, militari e governativi. Si tratta della prima infrastruttura di questo tipo mai realizzata al di fuori degli Stati Uniti. Un passo significativo, che rafforza al contempo il ruolo dell’Italia nel panorama della sicurezza euroatlantica e conferma l’interesse crescente di Washington nel consolidare le capacità dual-use nei Paesi alleati.“Le partnership industriali di L3Harris generano benefici di lungo termine a favore delle imprese italiane, contribuendo al tempo stesso alla prontezza operativa delle forze militari”, ha spiegato Jon Rambeau, presidente della divisione Integrated mission systems di L3Harris. “Questo nuovo centro rafforza ulteriormente l’infrastruttura di difesa del Paese”, ha aggiunto. Le sue parole sottolineano un orientamento ormai consolidato nel comparto della difesa e basato sulla creazione di value chains locali che siano non solo centri di assemblaggio, ma nodi di competenze tecnologiche avanzate e leve di autonomia strategica.“Siamo orgogliosi di essere stati scelti come partner per questo programma strategico”, ha dichiarato Domitilla Benigni, Ceo e Coo di ELT Group. “Questa cooperazione rappresenta il primo passo verso lo sviluppo di capacità di nuova generazione nell’ambito dei test e delle operazioni avanzate condotti sul territorio italiano”. Le parole della numero uno di ELT sintetizzano la visione di un’industria della difesa europea — e italiana — capace di agire come abilitatore di sicurezza in contesti complessi, dalla Nato al Mediterraneo allargato.Cosa farà il nuovo centroLa struttura sarà dedicata alle attività di test e calibrazione nel campo dell’Intelligence, surveillance and reconnaissance (Isr), segmento cruciale per l’interoperabilità tra le Forze armate, in cui il dominio informativo e la superiorità tecnologica si fondono in un’unica matrice tattica e operativa. Il centro supporterà piattaforme come il G550, asset di punta della Difesa italiana per il controllo aereo avanzato e l’attacco elettronico, oltre a una varietà di sistemi impiegati in ambito marittimo e terrestre. Sarà, di fatto, un laboratorio operativo a disposizione delle Forze armate italiane e dei Paesi alleati, in grado di garantire un’accelerazione sensibile nei cicli di aggiornamento, verifica e interoperabilità dei sensori.Il centro sarà il primo del suo genere fuori dagli Stati Uniti e colmerà un vuoto operativo finora affrontato con soluzioni esterne. L’Italia, infatti, doveva inviare le proprie piattaforme Isr all’estero per test e calibrazione. Questo passaggio comportava tempi lunghi, dipendenza da capacità esterne e, in alcuni casi, difficoltà nel trattare dati sensibili in contesti extraterritoriali. Con la nuova infrastruttura, che sarà interamente collocata nel nostro Paese (la scelta del sito, a discrezione dell’Italia, è ancora in fase di valutazione), si aprirà ora un centro nazionale per la verifica e l’ottimizzazione di questi sistemi.Know-how statunitense, sovranità operativa italianaL3Harris porterà in dote l’esperienza maturata nel proprio test range di Greenville (Texas), una struttura all’avanguardia nella simulazione di minacce radar, guerra elettronica e test multisensore. Insieme a ELT Group questo know-how sarà adattato al contesto italiano, creando capacità locali e sostenibili e a lungo termine.La cooperazione tra ELT e L3Harris non si esaurisce nel perimetro dei programmi bilaterali, ma si estende a una rete più ampia di collaborazioni industriali, che coinvolgerà sistemi di terra, manutenzione di sensori Wescam, infrastrutture e attività di supporto. L’obiettivo è la strutturazione di un ecosistema industriale italiano in grado di sostenere nel tempo l’intera catena del valore legata alla sensoristica Isr e alla guerra elettronica.Si punta infatti a costruire un hub di competenze locali, alimentando un’autonomia tecnologica strategica che renda il Paese meno dipendente da capacità esterne e più centrale nei futuri programmi congiunti euro-atlantici.