Arabia Saudita: grazie a conferenza 2 Stati raddoppiata accettazione europea dello Stato di Palestina

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Grazie alla conferenza sulla “Soluzione dei Due Stati”, co-presieduta da Arabia Saudita e Francia presso le Nazioni Unite a New York, c’è ora un quadro completo e attuabile per una soluzione pacifica della questione palestinese.Secondo un politico palestinese ben informato, citato dalla Tv “Al Arabiya”, i risultati della conferenza hanno spinto i paesi europei ad accelerare il riconoscimento del diritto a istituire uno Stato palestinese indipendente e sovrano con Gerusalemme Est come capitale. Ciò al fine di forgiare una pace realistica in una regione afflitta da sviluppi politici e di sicurezza la cui radice fondamentale è la “questione palestinese”.L’ambasciatore palestinese presso l’Unione Europea, Adel Attia, ritiene che la “soluzione dei due Stati” abbia implicazioni diverse, in quanto definisce meccanismi pratici per affrontare la questione palestinese. Ha dichiarato ad Al Arabiya: “La conferenza alimenta la convinzione dei paesi occidentali che sostengono Israele che Tel Aviv non prenda sul serio il processo di pace attraverso i mezzi tradizionali, dato lo squilibrio di potere. Tuttavia, la conferenza ha fissato un termine specifico per la creazione di uno Stato palestinese, entro un periodo non superiore a 15 mesi”.Nello stesso contesto, l’ambasciatore palestinese presso l’Unione Europea percepisce la convinzione, all’interno della comunità internazionale, dell’importanza di istituire uno Stato palestinese indipendente e di garantire al popolo palestinese il diritto all’autodeterminazione, al fine di sostenere le opportunità di pace e sviluppo nella regione. Ha sottolineato che la rabbia popolare europea per il genocidio israeliano contro i palestinesi è diventata uno strumento di pressione politica sui governi europei, affermando: “L’ostacolo che affrontiamo risiede nei paesi europei che non hanno ancora riconosciuto lo Stato di Palestina”.Canada, Malta e Portogallo hanno annunciato la loro intenzione di riconoscere lo Stato di Palestina, poche ore dopo l’annuncio del documento finale. Anche il Ministero degli Esteri saudita ha accolto con favore l’annuncio dei tre paesi, affermando: “L’Arabia Saudita elogia queste decisioni positive che consolidano il processo di soluzione dei due stati, affermano il consenso della comunità internazionale sulla necessità di porre fine alle sofferenze dei palestinesi e rinnovano il loro appello agli altri paesi affinché adottino misure simili a sostegno della pace”.Riguardo a questo tema, il documento finale ha delineato parametri pratici incentrati su: riforme palestinesi, comprese le elezioni; rafforzamento della governance e della sicurezza; la cessione dei servizi dell’UNRWA all’Autorità Nazionale Palestinese dopo una giusta soluzione alla crisi dei rifugiati; l’invio di una missione internazionale temporanea per stabilizzare Gaza; l’istituzione immediata di un comitato amministrativo transitorio per operare a Gaza; e l’istituzione di un fondo dedicato alla ricostruzione di Gaza.Inoltre, ha chiesto misure per limitare l’attività dei coloni e misure specifiche contro entità e individui che agiscono contro il principio di una soluzione pacifica della “questione palestinese”. Ha inoltre respinto l’uso della fame come mezzo di guerra a Gaza. Ha inoltre sottolineato l’apertura dei valichi, l’ingresso di aiuti e la revoca del blocco della Striscia.Ministro degli Esteri saudita: la “soluzione dei due Stati” si basa sulla ferma posizione dell’Arabia Saudita sulla questione palestineseQuesti fatti hanno portato Adel Attia ad affermare che i risultati della “soluzione dei due Stati” hanno formulato meccanismi di monitoraggio e attuazione per le disposizioni contenute nella dichiarazione finale. Ha indicato che, se Israele non attuerà le disposizioni, i paesi della coalizione “Soluzione dei Due Stati” gli imporranno sanzioni e interromperanno i loro legami militari con Tel Aviv, secondo le sue aspettative.L’ambasciatore palestinese si è spinto oltre, affermando: “Se Israele ripudia il contenuto della dichiarazione “Soluzione dei Due Stati”, non escludo di sospendere la sua adesione alle Nazioni Unite o di interrompere le relazioni diplomatiche con esso”.L’Arabia Saudita ha adottato il documento finale della conferenza “Soluzione dei Due Stati”, invitando tutti i paesi a sostenerlo. Ha descritto i suoi risultati come il riflesso di proposte globali che abbracciano gli assi narrativi politico, umanitario, di sicurezza, economico, legale e strategico, costituendo un quadro completo e attuabile per attuare la “Soluzione dei Due Stati” e raggiungere la pace e la sicurezza per tutti.Ciò è avvenuto nell’ambito della conferenza “Soluzione dei due Stati”, tenutasi per tre giorni a New York sotto la presidenza congiunta di Arabia Saudita e Francia, per adottare misure concrete, tempestive e irreversibili per una soluzione pacifica della “questione palestinese”, per procedere nell’attuazione della “Soluzione dei due Stati” e per realizzare – il prima possibile attraverso azioni concrete – uno Stato palestinese indipendente che garantisca al popolo palestinese il diritto legittimo a vivere dignitosamente sulla propria terra, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa saudita (SPA).