L’Ue valuta di escludere Israele da Horizon: stop ai progetti tra università per «punire» Netanyahu su Gaza?

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L’Unione europea potrebbe escludere Israele dalla partecipazione ad Horizon, il programma di finanziamento comunitario (aperto a Paesi partner) per la ricerca e l’innovazione. Sarebbe questa l’arma che l’Ue è pronta a sfoderare per sanzionare Israele per via della gravissima crisi umanitaria a Gaza. Il nodo della possibile esclusione di Israele da Horizon è comparso infatti nell’agenda della riunione dei Commissari di questo pomeriggio a Bruxelles, visionata da Open. A chiudere i lavori, dopo gli aggiornamenti e il verosimilmente acceso dibattito sull’accordo sui dazi concluso con gli Usa, è infatti una discussione su una «proposta di parziale sospensione» dell’accordo con cui Israele (dal 1996) è associato al programma Ue di ricerca e innovazione. Se sarà validata dal Collegio dei Commissari presieduto da Ursula von der Leyen, la proposta andrà poi sottoposta al Consiglio, ossia ai governi Ue responsabili dell’eventuale decisione. Secondo Euronews il tutto potrebbe avvenire in tempi molto rapidi: gli ambasciatori dei 27 potrebbero essere chiamati a votare sulla proposta già domani, martedì 29 luglio.Le opzioni per «punire» Israele e le divisioni tra i governiDopo oltre 20 mesi di guerra e il collasso umanitario di Gaza, a giugno il Servizio d’azione esterna dell’Ue aveva elaborato un rapporto per i leader con una serie di opzioni per «punire» Israele per la condotta della guerra, oltre che per l’occupazione della Cisgiordania e l’occhio chiuso sulle angherie dei coloni. Alla luce della possibile violazione dell’articolo 2 sul rispetto dei diritti umani, l’opzione più radicale indicata era la sospensione dell’intero Accordo di Associazione Ue-Israele. Ma molte altre soluzioni erano (e restano) possibili. I capi di Stato e di governo al Consiglio europeo di fine giugno avevano preso nota del rapporto presentato da Kaja Kallas, ma rinviato ogni decisione a luglio. Una sorta di pistola carica sul tavolo, nella speranza di spingere Israele a cambiare passo soprattutto sugli aiuti umanitari a Gaza. Nelle scorse settimane, dopo aver usato toni molto duri, l’Ue aveva riconosciuto in una nota significativi passi avanti su quel fronte. E da 48 ore l’Idf ha acconsentito a lanci di aiuti dal cielo e pause umanitarie quotidiane nelle operazioni militari. Ma di fronte alle immagini della fame a Gaza e alla crescente pressione dell’opinione pubblica diversi governi – a cominciare da Francia e Spagna – avrebbero spinto perché si proceda invece con azioni concrete. La scelta pare essere caduta sul programma che incoraggia progetti di cooperazione transfrontaliera tra università, imprese e centri di ricerca. La decisione su Horizon e il ruolo dell’Italia La sospensione parziale di Israele da Horizon richiederebbe la maggioranza qualificata e non l’unanimità, e dunque potrebbe passare più facilmente – tenuto conto che diversi Paesi, come Austria, Germania, Ungheria e Repubblica Ceca, sono refrattari a sanzionare lo Stato ebraico. La posizione dell’Italia resta al momento incerta: Giorgia Meloni e Antonio Tajani hanno indurito nelle ultime settimane i toni verso Israele, soprattutto dopo l’attacco alla Chiesa della Sacra famiglia di Gaza del 17 luglio, ma la premier ha chiarito nei giorni scorsi di non condividere fughe in avanti diplomatiche come quella di Emmanuel Macron, che ha annunciato il riconoscimento unilaterale dello Stato di Palestina da parte della Francia. In copertina: ANSA-EPA/OLIVIER MATTHYS | L’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza Kaja Kallas col ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar dopo l’ultima sessione del Consiglio di Associazione Ue-Israele – Bruxelles, 24 febbraio 2025. L'articolo L’Ue valuta di escludere Israele da Horizon: stop ai progetti tra università per «punire» Netanyahu su Gaza? proviene da Open.