L’Amministrazione fiscale statale (STA) della Cina ha pubblicato le norme di attuazione dettagliate per gli investitori stranieri che richiedono il credito d’imposta sui dividendi reinvestiti, fornendo le linee guida operative per il trattamento fiscale preferenziale nell’ambito di una politica recentemente introdotta. A giugno, le autorita’ cinesi per le finanze, la fiscalita’ e il commercio hanno presentato un incentivo fiscale che concede agli investitori stranieri un credito d’imposta sul reddito societario del 10% sugli investimenti diretti nazionali finanziati da dividendi di societa’ residenti in Cina. La misura, in vigore dal primo gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2028, consente il riporto dei crediti non utilizzati e l’applicazione di aliquote piu’ basse in base agli accordi fiscali esistenti. Secondo un avviso pubblicato ieri dalla STA, gli utili utilizzati per il versamento del capitale sociale sottoscritto o per l’aumento del capitale versato o delle riserve di capitale si qualificano come reinvestimento idoneo. L’avviso della STA ha anche chiarito le modalita’ di esecuzione di questo incentivo fiscale, tra cui la definizione del periodo di mantenimento per il reinvestimento da parte degli investitori stranieri, il metodo di calcolo per la determinazione dell’importo del credito d’imposta e le procedure per la richiesta del credito d’imposta da parte degli investitori stranieri. La Cina, in particolare, ha offerto incentivi fiscali per stimolare gli investimenti esteri. I reinvestimenti esteri in Cina che beneficiano di una politica di differimento fiscale hanno registrato una rapida crescita nel 2024, secondo i dati precedenti della STA. Agenzia Xinhua