AGI - Primi indagati nell'inchiesta della Procura di Milano sull'aggressione ai danni di padre e figlio ebrei in un'area di sosta dell'autostrada Milano-Laghi, a Lainate. L'ipotesi di reato formulata dal pm Eugenio Fusco è di 'percosse aggravate dall'odio razziale'. Nell'aggressione di domenica scorsa sarebbero coinvolti, con ruoli tutti da definire, due gruppi di italiani di seconda generazione appartenenti ad altrettanti nuclei familiari.È quanto risulta dagli accertamenti in corso della Procura di Milano. Nel pomeriggio il pm Eugenio Fusco ha ricevuto gli agenti della Digos che hanno portato gli esiti parziali delle loro attività finalizzate all'esame delle telecamere e all'identificazione dei protagonisti della vicenda. Da valutare anche le testimonianze di chi era presente.Sono una decina le persone sulle quali si sta puntando l'attenzione, non è detto che siano state tutte coinvolte attivamente nell'azione violenta la cui dinamica è ancora da chiarire. Ci sono stati certamente degli insulti antisemiti contro padre e figlio, come testimoniato dal video postato sui social dal 52enne turista ebreo francese, mentre sulla presunta aggressione fisica il quadro è meno definito anche perché non c'erano telecamere nella zona del bagno dell'autogrill e non è stato presentato un referto medico agli inquirenti. L'uomo ha scritto nella denuncia di essere stato colpito con calci e pugni dopo essersi rifiutato di cancellare le immagini riprese col suo telefono.Elie S. e il figlio di sei anni che, secondo una prima ricostruzione, sarebbe avvenuta in due fasi, una caratterizzata da insulti come 'Andate a casa vostra assassini', l'altra con calci e pugni al turista perché si sarebbe rifiutato di cancellare il video delle minacce.