Inchiesta urbanistica, nuovi casi sotto esame: Cassazione e TAR sostengono i Pm

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L’inchiesta sull’urbanistica a Milano, che vede anche la vendita di San Siro sotto indagine, si sta allargando e sembra destinata a coinvolgere un numero crescente di progetti edilizi.Come riporta l’edizione odierna di Avvenire, gli investigatori, infatti, stanno già esaminando altri interventi sospetti, oltre a quelli già citati nella richiesta di sei misure cautelari per reati come corruzione, falso, abuso edilizio, lottizzazione abusiva e induzione indebita.Un primo riscontro arriva dalle numerose segnalazioni che stanno giungendo alla Procura da parte di cittadini. Si tratta di messaggi che indicano opere edilizie contestate, e che verranno selezionati e valutati. È lo stesso metodo che ha dato origine alle indagini attuali, nate in seguito a esposti presentati da comitati civici. È il caso, ad esempio, del gruppo di cittadini di piazza Aspromonte, che nel 2022 denunciò la costruzione di un edificio nel cortile, o del comitato Torre di via Stresa, tra Maggiolina e via Melchiorre Gioia, da cui partì nel 2019 una segnalazione che portò al primo processo già in corso. A questo si è aggiunto la scorsa settimana un secondo rinvio a giudizio, relativo al progetto delle Park Towers a Crescenzago.Anche senza tener conto delle nuove segnalazioni, che verranno probabilmente esaminate solo dopo l’estate, l’indagine attuale mostra dinamiche così ricorrenti da rendere probabili ulteriori sviluppi. Fino al febbraio 2024, il meccanismo che consentiva di eludere le norme urbanistiche era l’utilizzo della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Ed è proprio con questo strumento che alcuni palazzi, tra cui le Residenze Lac e le Park Towers, sono stati realizzati e fatti passare per semplici ristrutturazioni, mentre si trattava in realtà di nuove costruzioni.Questa pratica è stata recentemente smentita da una sentenza della Corte di Cassazione, che ha riconosciuto l’illegittimità dell’uso della SCIA in questi casi, dando torto a progettisti e costruttori delle Residenze Lac. Tale pronunciamento rafforza l’azione della Procura, che può ora proseguire con maggior fermezza anche in casi simili.Anche il TAR della Lombardia ha emesso un’ulteriore sentenza che vieta il ricorso alla SCIA quando l’intervento edilizio supera i limiti della ristrutturazione e si configura come una nuova costruzione. In sostanza, il Tribunale ha dato ragione al Comune di Milano, che nel febbraio 2024 — mentre l’inchiesta era già esplosa — aveva emanato una disposizione interna che impediva agli uffici di autorizzare interventi tramite SCIA.I magistrati hanno poi individuato un altro schema ricorrente, sempre legato alla Commissione Paesaggio, che coinvolge presunti casi di corruzione. Secondo le accuse, alcuni membri della commissione, in conflitto di interessi, avrebbero concesso autorizzazioni pilotate in cambio di compensi professionali sotto forma di consulenze dagli stessi studi o costruttori che presentavano i progetti. Secondo la Procura, queste parcelle maschererebbero in realtà vecchie tangenti, da qui l’accusa di corruzione. Tuttavia, tutti gli indagati hanno respinto con forza questa ricostruzione durante gli interrogatori della scorsa settimana.Gli inquirenti hanno comunque confermato la richiesta di misure cautelari (custodia in carcere o arresti domiciliari), giustificandole con il rischio di reiterazione delle condotte. Tutti gli indagati hanno abbandonato i rispettivi incarichi, ma il giudice Mattia Fiorentini dovrà ora valutare se esistano ancora motivi per disporre misure restrittive, considerando anche i ruoli attuali delle persone coinvolte. Non è detto, come si ipotizzava inizialmente, che la decisione arrivi entro questa settimana: il deposito e l’esecuzione delle misure potrebbero slittare, anche a causa dei tempi rallentati di agosto.Un ulteriore segnale dell’estensione dell’inchiesta riguarda l’analisi dei telefoni cellulari. Alcuni dei messaggi al centro delle indagini provengono da dispositivi sequestrati due anni fa, da cui sono partiti i 24 sequestri e i 74 indagati attuali. E proprio durante quei sequestri, sono stati acquisiti altri telefoni che potranno portare alla nascita di nuovi filoni d’indagine.