Celeste Pin, perseguita la casa: si indaga per omicidio. L’ex moglie: “Ha ricevuto una strana telefonata. Gestiva affari importanti”

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Sembrava un malinconico caso di suicidio. Così era stata descritta la morte di Celeste Pin che aveva scosso il mondo del calcio e la Fiorentina in particolare: l’ex difensore viola, 64 anni, è stato trovato morto nella sua casa sulle colline di Firenze il 22 luglio scorso. Qualcosa però sta convincendo la Procura ad approfondire le indagini: non solo l’esposto presentato dall’ex moglie, Elena Fabbri, che non crede alla tesi del suicidio. In questi giorni gli approfondimenti disposto dal magistrato Silvia Zannini si sono moltiplicati, fino a lunedì 28 luglio, quando è stata disposta la perquisizione della villa di Pin. Per ricostruire la vicenda e individuare eventuali responsabili, gli investigatori della squadra mobile fiorentina, fino all’una di notte, sono andati alla ricerca elementi che potenzialmente utili alle indagini: biglietti, medicinali, oggetti contundenti, documenti, foto e video.L’autopsia, prevista per giovedì mattina all’istituto di medicina legale di Firenze, potrebbe dare altre risposte. L’ex moglie ha chiesto che vengano eseguiti esami approfonditi, compresi quelli tossicologici. Ma particolare interesse potrebbe avere l’analisi dei dati contenuti nel cellulare di Celeste Pin, già posto sotto sequestro dagli inquirenti. Alcuni amici dell’ex difensore hanno riferito che, durante l’ultima vacanza, Pin avrebbe avuto un netto cambio d’umore dopo una telefonata. Questo dettaglio è ora al vaglio degli investigatori, che lo considerano utile alla ricostruzione degli ultimi momenti di vita di Pin e che hanno disposti anche controlli sui movimenti bancari e sulla situazione economica dell’ex calciatore.“Credo sia successo qualcosa che ha provocato in lui un blackout: so che ha ricevuto una telefonata un po’ strana mentre era con amici”, ha confermato l’ex moglie a La Repubblica. Parlando invece a La Nazione, Elena Fabbri ha aggiunto: “Non so chi avrebbe potuto volergli male, per questo chiedo che venga analizzato il suo cellulare. Lavorava nell’immobiliare, conosceva tantissime persone, aveva affari di lavoro importanti, trattative anche in America, di grande valore. Voglio sapere cosa è successo”. L’ex moglie non crede alla tesi del suicidio: “Non era il tipo da compiere gesti eclatanti come il suicidio – ha detto a La Repubblica – Era sereno e aveva voglia di vivere: sapeva combattere la depressione“.Una tesi confermata anche da altri familiari: “Aveva un grande amore per i figli e non li avrebbe esposti a un trauma così violento”, ha detto l’avvocato Mattia Alfano, che assiste il secondogenito di Celeste Pin. L’ex giocatore viole, ha proseguito il legale, “ha sempre gestito la depressione per quasi quaranta anni con rigore estremo”. Mentre “le modalità in cui è avvenuta la morte di Pin sono talmente strane da lasciare ipotizzare alla famiglia che sia successo qualcosa di molto grave o abbia subito un evento traumatico capace di mandarlo in default mentale“. L’avvocato Alfano, citato da La Nazione, ha voluto sottolineare anche un altro concetto: “Se l’autopsia confermerà l’ipotesi del suicidio, resta quella dell’istigazione“.L'articolo Celeste Pin, perseguita la casa: si indaga per omicidio. L’ex moglie: “Ha ricevuto una strana telefonata. Gestiva affari importanti” proviene da Il Fatto Quotidiano.