Anche il primo ministro britannico, Keir Starmer, starebbe valutando seriamente il riconoscimento dello Stato palestinese. A riportarlo è il New York Times, secondo cui le pressioni interne, accentuate dall’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza, stanno spingendo Downing Street a fare un passo nella direzione già annunciata dalla Francia qualche giorno fa. La spinta del ParlamentoNonostante la pausa estiva, Starmer ha convocato il consiglio dei ministri per discutere un nuovo piano britannico per la pace in Medio Oriente. Il documento, elaborato con Francia e Germania, è stato già presentato a Donald Trump durante l’incontro avvenuto in Scozia. L’obiettivo: affrontare quella che il premier ha definito «un’inaccettabile e disgustosa crisi umanitaria» e gettare le basi per una pace sostenibile e duratura. Il riconoscimento della Palestina, considerato da Starmer «un diritto inalienabile», è un tema caldo tra molti dei parlamentari di Westminster. Più di 250 parlamentari di nove diversi partiti, incluso quello di Starmer, hanno firmato una lettera indirizzata a Starmer e al ministro degli Esteri David Lammy per chiedere un gesto forte in occasione della conferenza delle Nazioni Unite di questa settimana, dedicata alla soluzione dei due Stati.La prudenza di StarmerDavid Lammy illustrerà la posizione del governo britannico proprio oggi all’Onu. Fonti vicine a Starmer raccontano di un premier ancora prudente, seppur favorevole al riconoscimento, che vuole scegliere «il momento opportuno» per garantire l’efficacia del gesto e non bruciare la mossa. Ma le cose si muovono in fretta, persino alcuni membri del governo stanno facendo pressione per una decisione rapida, e una mossa di Londra i tale direzione potrebbe avere un peso specifico importante, visto anche il ruolo che ebbe nella creazione dello stato di Israele.L'articolo Dopo la Francia anche il Regno Unito apre al riconoscimento della Palestina. Starmer: «Crisi umanitaria inaccettabile e disgustosa» proviene da Open.