Il Regno Unito riconoscerà lo Stato di Palestina a settembre a meno che Israele non acconsenta a un cessate il fuoco a Gaza, permetta all’Onu di far entrare aiuti e adotti dei passi verso una pace di lungo termine. L’annuncio del premier britannico Keir Starmer è giunto al termine di una riunione d’emergenza del suo Gabinetto, che ha convocato richiamando i ministri dalla pausa estiva visto che da giorni era sotto pressione per lo shock che le immagini della fame a Gaza stanno provocando nell’opinione pubblica. Con questo cambio di posizione, il Regno Unito segue la Francia, il cui presidente Emmanuel Macron aveva fatto un annuncio analogo qualche giorno fa, fissando anche in quel caso come scadenza l’Assemblea generale dell’Onu in programma a settembre. “Insieme, con questa decisione fondamentale e con i nostri sforzi congiunti, interrompiamo il ciclo infinito della violenza e riapriamo la prospettiva di pace nella regione”, ha commentato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot. La svolta di Londra, che Israele ha immediatamente bollato come “una ricompensa a Hamas”, è arrivata al termine di una giornata iniziata con un grave allarme sulla carestia a Gaza e proseguita con gli annunci della leadership di Israele che si è detta pronta all’occupazione, con Bezalel Smotrich che ha rilanciato l’idea di un’annessione della Cisgiordania. My statement on the humanitarian crisis in Gaza and our plan for peace including the recognition of a Palestinian State. pic.twitter.com/aMUCNwJb9z— Keir Starmer (@Keir_Starmer) July 29, 2025Carestia a Gaza“Il peggiore scenario di carestia si sta attualmente verificando nella Striscia di Gaza” e prevede “morte diffusa”. Questo è l’avvertimento della principale autorità internazionale in materia di crisi alimentari, l’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc). Non una dichiarazione formale di carestia, che richiede dati che l’impossibilità di accedere a Gaza e di muoversi all’interno del territorio ha in gran parte impedito di raccogliere, ma un avviso drammatico. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, lo ha accolto parlando di “fatti chiari e innegabili”. Una risposta a distanza a Benjamin Netanyahu che ha accusato le Nazioni unite di mentire sostenendo che non ci sia fame a Gaza. “I palestinesi a Gaza stanno vivendo una catastrofe umanitaria di proporzioni epiche. Questo non è un avvertimento. È una realtà che si sta consumando davanti ai nostri occhi”, ha detto Guterres. Aiuti dal cielo sulla StrisciaA Gaza si continua a morire. I morti in attacchi israeliani dall’inizio della guerra hanno superato i 60mila. I morti sono stati 81 solo nell’ultima giornata, secondo fonti mediche citate da Al-Jazeera. “Quelli sono bambini che stanno soffrendo la fame” e “devono fargli arrivare cibo”, è tornato sul tema Donald Trump, che qualche ora prima aveva detto di essere al lavoro con Netanyahu “per cercare di sistemare le cose”. Londra si è unita ai lanci di aiuti sulla Striscia dal cielo, già effettuati da Giordania, Emirati ed Egitto, la Germania dovrebbe unirsi da mercoledì e la Francia nei prossimi giorni. E il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, incontrando a Berlino il re di Giordania ha annunciato che la prossima settimana i ministri degli Esteri di Germania, Francia e Regno Unito si recheranno insieme in Israele, probabilmente giovedì.Il piano di annessioneIn tutto questo secondo il quotidiano Haaretz Netanyahu intende proporre al Gabinetto di sicurezza un piano per annettere territori della Striscia di Gaza, nel tentativo di mantenere nel suo governo il ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich. In base al piano, Israele dichiarerà di concedere a Hamas alcuni giorni per accettare un cessate il fuoco e, se Hamas non lo dovesse accettare, Israele inizierà ad annettere territori della Striscia di Gaza. Secondo Haaretz, la proposta dovrebbe essere presentata ai membri del governo in seguito alla decisione di Netanyahu di aumentare gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, accettata nonostante l’opposizione del partito di estrema destra Sionismo Religioso. Il ministro delle Finanze israeliano Smotrich ha dichiarato che il ritorno agli insediamenti abbandonati da Israele nel 2005 a Gaza è ora un’opzione “realistica”. Una dichiarazione che fa il paio con quella del ministro della Difesa Israel Katz, secondo il quale “affinché Hamas non sia più efficace le Idf devono avere la capacità, come in Cisgiordania, di operare in sicurezza in ogni luogo”. “Dobbiamo essere noi stessi responsabili della sicurezza a Gaza”, ha detto Katz. Proprio dopo che Smotrich aveva lanciato un appello a Netayahu affermando che “non c’è momento più opportuno” di questo per annettere la Cisgiordania.Questo articolo Gaza, “allarme carestia”. Starmer verso il riconoscimento della Palestina proviene da LaPresse