Non solo carrozzine elettriche, lo Stato non paga più neanche le scarpe ortopediche: “Per mio figlio con grave disabilità costano almeno 400 euro”

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Non solo costi a carico dell’utente per sostituzioni e riparazioni di ausili per le carrozzine elettriche delle persone con disabilità motoria, ma anche spese aggiuntive per altri dispositivi come le scarpe ortopediche di serie. Arrivano da Liguria e Lombardia le nuove testimonianze delle famiglie – che ilfattoquotidiano.it sta raccogliendo (scrivici a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it) – costrette a sostenere ulteriori spese in seguito all’entrata in vigore del decreto Tariffe con l’aggiornamento del Nomenclatore Tariffario Nazionale e l’approvazione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Criticità gravissime che vanno a colpire chi ha bisogno degli ausili come strumento fondamentale per migliorare l’autonomia della persona e certamente non come beneficio accessorio.A fine giugno scorso, il ministro Orazio Schillaci in Aula, durante il question time e in risposta al M5s, aveva sostenuto che anche dopo l’aggiornamento del Nomenclatore “riparazioni e sostituzioni sono a carico delle Asl per obbligo di legge, così come deve essere garantita la fornitura gratuita degli ausili per la mobilità personale di soggetti non autosufficienti”. Tutto risolto? Per niente, dato che le criticità sulla pelle degli aventi diritto non si fermano qui. I problemi riscontrati a livello nazionale non sono limitati alle carrozzine elettriche, come inizialmente denunciato su ilfattoquotidiano.it da alcune persone disabili in Veneto. Il diritto a ricevere gratuitamente anche altri tipi di ausili, ad esempio le scarpe ortopediche di serie, era sancito dai LEA che sono le prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è tenuto a fornire, garantendo uniformità in tutta la Penisola.Dall’introduzione dei nuovi LEA da quest’anno però alcuni codici che identificano determinati dispositivi non ci sono più. Inoltre le procedure di assegnazione dei supporti sono cambiate, attraverso il sistema dei bandi di gara ritenuti dagli esperti “inadeguati” oltre che “rischiano di compromettere la possibilità delle persone con disabilità di avere ausili personalizzati”. Sul caso è stata presentata anche un’interrogazione parlamentare.Entrambe le Regioni Liguria e Lombardia rispondono al Fatto.it che “non è responsabilità nostra” perché “il Nomenclatore è di pertinenza nazionale e con il suo aggiornamento approvato dal ministero della Salute alcuni ausili come le scarpe ortopediche di serie non sono più inclusi a titolo gratuito”. In pratica le due Regioni, governate da presidenti di centrodestra, sconfessano Schillaci. Sul tema gli Uffici tecnici del ministero della Salute replicano che “l’eliminazione dagli elenchi delle calzature ortopediche di serie è correlata a un’elevata inappropriatezza prescrittiva emersa durante i lavori istruttori del DPCM 2017 (che il Decreto ministeriale 2024 ha aggiornato, ndr). Non è vero”, aggiungono, “che non si garantisce il diritto agli assistiti perché permangono nell’elenco 1 dell’allegato 5 al DPCM 2017, le calzature su misura, con funzioni correttive, di sostegno, di contenimento o rivestimento e di compenso nei casi di gravi deformità dei piedi, in cui la calzatura di serie non troverebbe, ovviamente, adeguato impiego”.La Regione Lombardia: “Bertolaso aveva contestato il ministero su questo punto” – Mentre le Regioni e il governo si scaricano le responsabilità, a pagarne le conseguenze sono le famiglie. Giuseppina “Giusy” Rubbuano è la madre di David, ragazzo 14enne con la sindrome di Down e autistico di livello 3 (il più grave), e abita in provincia di Pavia. Rubbuano segnala il “grave problema dei costi per le scarpe ortopediche che sono a totale carico della famiglia, per una spesa di almeno 400 euro per un singolo paio che ogni sei mesi circa mio figlio ha necessità di cambiare”. La conferma di dover pagare di tasca propria è arrivata a Giusy dalla Asst di Pavia che si occupa, tra le varie cose, della protesica. “Dover pagare dalle 400 euro in su è un disagio economico assai rilevante, in particolare perché si tratta di un minore in condizione di grave disabilità da tutelare, che cresce e ha bisogno di più sostituzioni delle scarpe per potersi muovere liberamente come fanno tutti”, denuncia Rubbuano. “E’ in seria discussione la libertà di movimento di mio figlio”, aggiunge. La mamma di David, che finora non aveva dovuto spendere un euro per questo tipo di ausili essenziali, chiede di “garantire la fornitura gratuita di scarpe ortopediche di serie su prescrizione medica per le persone con bisogni complessi di assistenza. Sono pronta anche a scendere in piazza e incatenarmi per vedere riconosciuto questo diritto”. Rubbuano infine evidenzia che “le Asst ti passano i plantari ma non le scarpe ortopediche ed è come se uno acquistasse una moto senza le ruote”. Interpellata nel merito, la Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia dichiara che “la decisione di non rimborsare con il nuovo nomenclatore le scarpe ortopediche di serie non è stata regionale, ma Ministeriale attraverso l’introduzione del nuovo tariffario della protesica”. La DG Welfare lombarda aggiunge che “l’assessore Bertolaso aveva contestato questa decisione del ministero della Salute”. Infine si rivolge alle famiglie interessate “nell’ottica di dare una risposta concreta a tutti i cittadini che necessitano di utilizzare calzature ortopediche senza però poter accedere, per patologia, alla prescrizione di quelle su misura, Regione Lombardia sta predisponendo apposite indicazioni in un provvedimento di prossima approvazione”.La Regione Liguria: “Cercheremo una soluzione in conferenza Stato-Regioni” – Paola Canepa vive Genova e anche lei denuncia il medesimo disagio: “il costo a totale carico nostro per acquistare delle scarpe da tutore per mio figlio”. Si tratta di un ragazzo, il cui nome non viene esplicitato per garantirne la privacy, con diagnosi di encefalopatia epilettica, anomalie congenite multiple gravi, con disabilità intellettiva e ridotta mobilità. “Vorrei portare a conoscenza del ministero della Salute questo fortissimo disagio che colpisce noi e altre famiglie che si trovano nella nostra stessa condizione”, dice a ilfattoquotidiano.it Canepa che è anche vicepresidente dell’Associazione Maruzza Regione Liguria ODV che si occupa di sostegno alle famiglie ricoverate all’hospice pediatrico dell’Ospedale Gaslini. Da quando ha iniziato a fare richiesta di ausili per il figlio, da 10 anni circa, ha sempre ricevuto prescrizioni a titolo gratuito. “Con i nuovi LEA cambiano le cose in peggio”, spiega. Paola ha necessità assoluta di sostituzione con autorizzazione del personale medico dei tutori gamba-piede AFO insieme alle scarpe ortopediche perché non vanno più bene per il figlio che cresce e avrebbe bisogno di una sostituzione almeno un paio di volte all’anno. “Non essendoci più i codici delle scarpe ortopediche nel nuovo Nomenclatore purtroppo da gennaio l’Asl3 genovese ci prescrive solo i tutori”, denuncia Canepa, “ora le scarpe dobbiamo pagarcele interamente noi e così non viene rispettata la continuità assistenziale”. L’assessore alla Sanità di Regione Liguria, Massimo Nicolò, interpellato da ilfattoquotidiano.it, ha dato la stessa risposta del Pirellone, rispedendo le responsabilità al ministero della Salute. “La tipologia di calzature di serie non è più inclusa tra i dispositivi che possono essere autorizzati e forniti a carico del Sistema Sanitario”, dice Nicolò. E annuncia: “Mi farò carico personalmente di portare la questione all’attenzione della Conferenza delle Regioni, per valutare eventuali soluzioni condivise che possano garantire equità di accesso e tutela dei bisogni reali dei pazienti”. Resta attualmente garantita, invece, la fornitura delle calzature su misura, per le quali è il medico prescrittore a valutare la necessità clinica e ad avviare il relativo iter sulla base del piano terapeutico dell’assistito.L'articolo Non solo carrozzine elettriche, lo Stato non paga più neanche le scarpe ortopediche: “Per mio figlio con grave disabilità costano almeno 400 euro” proviene da Il Fatto Quotidiano.