«Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse», «Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore», «Blocchi una strada a chi lavora? Finisci in galera». A corredo, immagini generate con intelligenza artificiale: volti di nomadi, giovani con i capelli rasta, persone che sembrano extracomunitarie. È la nuova campagna di comunicazione della Lega sul ddl Sicurezza, partita da Roma ma rimossa quasi subito per decisione del Campidoglio, che ha bollato i manifesti come contrari alle norme sulla pubblicità con contenuti etici.Lo scontro tra la Lega e il CampidoglioLa rimozione ha innescato uno scontro frontale tra il partito di Matteo Salvini e l’amministrazione guidata dal sindaco dem Roberto Gualtieri. La Lega parla apertamente di «censura», «bavaglio comunista» e «atto di intolleranza politica», annunciando battaglia in tutte le sedi. Il Campidoglio, però, respinge le accuse al mittente: la rimozione – spiegano dagli uffici – è avvenuta «a seguito di esposti pervenuti da cittadini» ed è stata disposta in autonomia «applicando puntualmente il Regolamento», che vieta affissioni con contenuti «che contengano stereotipi legati all’appartenenza etnica». La rimozione dei manifestiLa direzione capitolina ha inviato una diffida alla società incaricata della pubblicità ordinando la rimozione immediata dei manifesti, e ricordando che «resta ovviamente possibile presentare ricorso contro la decisione o proseguire la campagna modificando i contenuti». A sostenere la rimozione arriva anche Riccardo Magi, segretario di Più Europa, che annuncia una denuncia formale: «Si tratta di una comunicazione politica costruita su stereotipi etnici e sociali, con un chiaro intento di istigare l’odio, la paura e il disprezzo verso categorie marginalizzate».La reazione della Lega: “Non ci fermeremo”Di tutt’altra opinione la Lega, che ha subito fatto quadrato. I consiglieri capitolini Fabrizio Santori e Maurizio Politi annunciano un’interrogazione urgente sul comportamento della giunta Gualtieri, mentre i capigruppo alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, parlano di «episodio vergognoso» e «tentativo ridicolo e maldestro di silenziarci». «Il Pd difende chi scippa, chi ruba, chi imbratta, chi occupa le case?», scrive il partito in una nota ufficiale. «Reagiremo democraticamente in tutte le sedi». Il vicesegretario federale Claudio Durigon assicura che «la vicenda non finirà qui» e rilancia: «Partirà una massiccia campagna in tutta Italia, con nuovi manifesti e anche magliette dedicate». Il segretario del Pd Roma Enzo Foschi taglia corto: «Le chiacchiere stanno a zero. La Lega, invece di urlare alla censura, impari a rispettare le regole».L'articolo «Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore». Rimossi a Roma i manifesti della Lega sul dl Sicurezza: «Stereotipi razzisti» proviene da Open.