Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale che conferisce a Roma Capitale una nuova e più ampia autonomia legislativa e finanziaria. La riforma, che prevede la modifica dell’articolo 114 della Costituzione, ridefinisce il ruolo della Capitale all’interno dell’assetto istituzionale della Repubblica, ponendola al pari delle altre autonomie territoriali, come Regioni e Province. In base alla bozza discussa oggi a Palazzo Chigi, Roma potrà legiferare su una vasta gamma di materie, tra cui il trasporto pubblico locale, il commercio, la polizia amministrativa locale, la promozione culturale e turistica, i servizi sociali e l’edilizia residenziale pubblica.Il testo della riforma sul ruolo della CapitaleIl testo prevede che la disciplina dell’ordinamento di Roma sia affidata a una legge statale approvata a maggioranza assoluta da entrambe le Camere, previo parere del Consiglio della Regione Lazio e dell’Assemblea elettiva di Roma Capitale. La riforma introduce inoltre «condizioni peculiari di autonomia amministrativa e finanziaria», nel rispetto dell’articolo 119 della Costituzione, e stabilisce che il decentramento sarà attuato sulla base di quanto disposto dalla legge dello Stato. Oltre al ddl su Roma Capitale, il Consiglio dei ministri ha approvato due decreti legge — uno per il commissariamento dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, e uno per interventi urgenti nella Terra dei Fuochi — e un disegno di legge sulla sicurezza delle piscine.Le nuove materie di legge per Roma CapitaleIl ddl era stato messo a punto lungo l’asse tra Palazzo Chigi, la ministra per le Riforme, Elisabetta Alberti Casellati, il titolare degli Affari regionali, Roberto Calderoli, la Regione Lazio e il Campidoglio, con l’attenzione del Quirinale, come accade nei casi di modifiche della Costituzione. L’articolo 114 della Costituzione viene integrato con due commi. Il primo elenca le materie oggi di competenza regionale, sia quelle di competenza concorrente sia quelle di competenza residuale, su cui viene riconosciuto a Roma Capitale il potere di legiferare, cioè l’ordinamento legislativo, il trasporto pubblico locale, l’urbanistica e il governo del territorio, il commercio, l’artigianato, il turismo, la polizia amministrativa locale, la valorizzazione dei beni culturali, i servizi e le politiche sociali, l’edilizia residenziale pubblica. Restano fuori sanità, scuola, energia e protezione civile.Meloni: «La riforma restituisce a Roma Capitale il suo valore»«Oggi il governo ha approvato una riforma costituzionale che inserisce Roma Capitale tra gli Enti costitutivi della Repubblica e attribuisce a Roma Capitale poteri legislativi su materie che toccano la vita quotidiana dei romani, come l’urbanistica, il trasporto pubblico locale, il commercio, il turismo, la valorizzazione dei beni culturali e ambientali. La riforma prevede anche che, con una successiva legge, sia stabilito il nuovo ruolo che dovranno avere i Municipi nell’assetto futuro della città. Grazie a questa riforma, frutto di un lavoro condiviso con la Regione Lazio e il Campidoglio, potremo finalmente restituire a Roma il valore che merita e che la storia le riconosce». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video dopo che il Cdm ha dato il via libera al ddl costituzionale.L'articolo Cdm, via libera al ddl costituzionale su Roma Capitale: avrà potestà legislativa e autonomia finanziaria. Meloni: «Restituiamo alla città il suo valore» – Il video proviene da Open.