Da Stasi alla riapertura dell’inchiesta, Flaminia Bolzan torna con ‘L’enigma di Garlasco’

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Da quella tremenda scoperta la mattina del 13 agosto 2007 alle ultime notizie con la riapertura dell’inchiesta. È dal 30 luglio in libreria e negli store online ‘L’enigma di Garlasco. Anatomia di un delitto‘, il nuovo libro di Flaminia Bolzan, psicologa e criminologa, che scava nelle pieghe più oscure di uno dei casi di cronaca più discussi degli ultimi decenni. Il testo, che Bolzan sviluppa con il suo stile incisivo e documentato, parte dalle domande tornate in auge dopo gli ultimi sviluppi dell’inchiesta con il ritorno di Andrea Sempio sotto i riflettori, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi: “Cosa spinge una persona a commettere un crimine? Come si svolge un’indagine? Quanto diverge l’aspetto processuale da quello mediatico? Preparatevi a un viaggio a tappe, dettagliato, che potrebbe cambiare in un certo senso il modo in cui guardiamo alla cronaca e, soprattutto, alla verità”. Flaminia Bolzan, l’autrice di ‘L’enigma di Garlasco’“Il grande assente sembra essere il movente”LaPresse lo ha chiesto all’autrice, che in questo suo ultimo lavoro per Compagnia editoriale Aliberti, riporta alla luce fatti, testimonianze e misteri che hanno segnato l’opinione pubblica italiana: “Perché enigma? Abbiamo scelto l’enigma perché la nuova indagine va sostanzialmente a riaprire qualcosa che per molti sembrava essere certezza granitica e incontestabile. Nelle maglie stesse della sentenza emergono dei dubbi. Quando pensiamo a ‘enigma’ pensiamo a qualcosa di velato di cui non riusciamo a comprenderne la ragione. Il grande assente a Garlasco sembra proprio essere il movente. È un libro che individua dubbi, più che fornire certezze, perché non mi piace pensare con un’indagine in corso di poter parlare di qualcosa di determinato”. Il testo, con prefazione di Massimo Giletti, è arricchito dalle interviste a Stefano Nazzi, Gianluca Zanella, Chiara Penna, Antonino Monteleone, Marina Baldi e Alfredo Robledo: “Ci sono interviste a esperti e giornalisti – spiega Bolzan – Nazzi offre un punto di vista molto ampio ed esperto delle indagini, sono molto grata ai professionisti che hanno deciso di rispondere a questa intervista. Ci sono una genetista, un avvocato e un magistrato, e poi la parte dei giornalisti perché questo processo molto più di altri è diventato, con questa nuova indagine, molto mediatico. Per più tempo e in maniera così massiva sta tenendo alta l’attenzione dell’opinione pubblica. Tutti stanno parlando di Garlasco”. Indagine sui meccanismi della giustizia e sull’influenza dei mediaL’enigma di Garlasco non è soltanto la ricostruzione di un processo controverso, ma un’indagine profonda sui meccanismi della giustizia, sull’influenza dei media e sulla fragilità del confine tra verità e apparenza: “Non c’è alcuna pretesa di svelare gli esiti di un’indagine, ma ripercorre l’iter delle condanne di Stasi e la riapertura del caso”, tiene a precisare l’autrice, prima di elencare gli elementi della vicenda che hanno caratterizzato la stesura del libro: “Il primo aspetto che mi ha colpito è la presenza di un materiale genetico ‘attribuibile’, secondo la procura. Ovviamente, se su quelle unghie c’è il dna di un soggetto che non è Stasi, qualche domanda ce la facciamo. Ci domandiamo come ci è finito su una persona uccisa brutalmente. Questo il grande interrogativo. Così come un’altra novità è altro materiale ritrovato sulla bocca di Chiara. C’è un grande velo anche su tutta l’attività investigativa della procura, che penso sia abbastanza estesa, penso che cerchino riscontri di tipo scientifico a ipotesi che arrivano sulla base di elementi raccolti dall’investigazione tradizionale”. Un testo da leggere tutto d’un fiato, anche per provare sotto l’ombrellone a darsi una risposta al dubbio: ci si può ancora fidare della verità processuale? “Il libro – risponde la criminologa – si pone molto nella prospettiva del cittadino che oggi potrebbe non sentirsi così tutelato dal sistema giustizia. Abbiamo bisogno di ritenere che questo sistema sia infallibile, e questo è rassicurante. Questa situazione è un grande elemento di criticità e dibattito sociale. Sia pensare che un innocente stia in carcere, sia pensare che adesso si sta indagando in maniera massiva su una persona che potrebbe non c’entrarci nulla”. “Anche nel dibattito mediatico – conclude Flaminia Bolzan – stiamo assistendo a qualcosa che va oltre il normale, si parla in maniera estremamente tecnica, il che viene difficile anche agli esperti. Abbiamo bisogno di credere in un sistema che funziona, la tecnologia ci consente di rimettere in discussione cose che non sono state analizzate in passato. Forse era necessario fare un’indagine più ad ampio spettro”.Questo articolo Da Stasi alla riapertura dell’inchiesta, Flaminia Bolzan torna con ‘L’enigma di Garlasco’ proviene da LaPresse