Antigone del regista Gabriele Vacis giovedì 31 luglio giunge in scena all’Anfiteatro Romano di Urbisaglia Antigone con attrici e attori di Potenziali evocati multimediali nell’ambito del TAU/Teatri Antichi Uniti, storica rassegna che offre l’opportunità di fruire i luoghi di interesse archeologico delle Marche per la spettacolarizzazione restituendoli a un ampio uso su iniziativa di Regione Marche, AMAT e 17 Comuni del territorio (Ancona, Ascoli Piceno, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Cupra Marittima, Falerone, Fano, Macerata, Matelica, Monte Rinaldo, Osimo, Pesaro, Porto San Giorgio, San Severino Marche, Senigallia, Sirolo, Urbisaglia).Al centro dello spettacolo uno dei personaggi femminili più importanti della storia del teatro attraverso due tragedie: Fenicie di Euripide e Antigone di Sofocle. Racconta il regista nelle note allo spettacolo: “conoscendo gli antefatti è possibile comprendere meglio le scelte di Antigone. Poi ci sono le risposte degli attori ad alcune domande che il testo ci ha posto: Avete qualcosa per cui vale la pena vivere? Avete qualcosa per cui vale la pena morire? Quando avete compiuto azioni eccessive? Quando avete avuto paura per qualcuno? Quando è stato troppo tardi? Antigone nel corso dei secoli, dei millenni, è stata il simbolo della rivoluzione ma anche della conservazione più oscurantista. Negli ultimi anni, per esempio, era di moda prendere le parti di Creonte: Antigone potrebbe essere la sorella di un capomafia che pretende funerali con fuochi d’artificio per il fratello assassinato e Creonte il giudice che nega l’autorizzazione. All’epoca dei tragici, nel quinto secolo avanti Cristo, in Grecia, stavano inventando la democrazia. Ed Antigone potrebbe essere l’erede di un’aristocrazia che difende antichi privilegi di fronte al nuovo che avanza. È comprensibile che gli anni appena passati chiedessero legalità dopo decenni di leggi “ad personam”, che facessero il tifo per la ragion di Stato, che è Creonte. Per contro, quando io avevo l’età dei ragazzi che sono in scena nello spettacolo, ribellarsi era giusto! Com’era giusto per i genitori della mia generazione, che andavano in montagna a fare i partigiani quand’erano ancora adolescenti. Argomenti che coinvolgono l’umanità nel ventunesimo secolo come nel IV secolo a.C. Cristo, fino alle domande fondamentali a cui costringono settant’anni di pace in Europa: c’è qualcosa per cui saremmo disposti a morire? E, di conseguenza: per cosa vale la pena vivere? Sono questo i classici, comprendono la cosa e il suo contrario, contengono i paradossi, sono specchi che riflettono gli sguardi di un’epoca”.La scenofonia è a cura di Roberto Tarasco, i cori di Enrica Rebaudo, la produzione dello spettacolo è di Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, in collaborazione con PoEM Impresa Sociale, con il supporto di ArtistiAssociati – Centro di produzione teatrale.Il TAU si conferma anche occasione privilegiata per scoprire posti di antica bellezza. Ad arricchire la proposta per il pubblico ci sono gli AperiTAU. A Urbisaglia il 31 luglio appuntamento con DinnerTAU, a cura del Comune di Urbisaglia e Direzione Regionale Musei Marche, prenotazione obbligatoria (cena a pagamento) presso Ufficio turistico 0733 506566.Informazioni e prevendite presso AMAT e biglietterie circuito vivaticket, Ufficio turistico Urbisaglia 0733 506566, biglietteria Anfiteatro Romano la sera di spettacolo dalle ore 19. Inizio spettacolo ore 21.15.