Dal 7 agosto nuovi dazi Usa a decine di Paesi

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AGI - Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che prevede l'entrata in vigore dei nuovi dazi per decine di Paesi entro sette giorni. L'ordine è stato emesso mentre la Casa Bianca continuava a negoziare con diverse nazioni.Il presidente Usa ha anche annunciato un periodo di negoziazione di 90 giorni con il Messico, mantenendo le attuali aliquote tariffarie del 25%. "Abbiamo evitato l'aumento dei dazi annunciato e abbiamo 90 giorni per costruire un accordo a lungo termine attraverso il dialogo", ha scritto la leader messicana Claudia Sheinbaum su X dopo un colloquio telefonico con Trump.I dazi, precedentemente annunciati per il primo agosto, entreranno in vigore venerdì prossimo per armonizzare il programma tariffario, secondo quanto riferito da un alto funzionario di Washington. Nei prossimi giorni i vari Paesi saranno informati delle rispettive aliquote. Il presidente Usa ha raggiunto intese con la Corea del Sud, l'Unione Europea, il Giappone e altri Stati. I dazi mirano a risolvere gli squilibri commerciali e questioni come il traffico di fentanyl. La Casa Bianca ha stabilito le aliquote per 68 Paesi e per i 27 membri dell'Unione Europea, con una tassa di base del 10% da applicare alle nazioni non presenti nell'elenco. I nuovi dazi puntano a "ristrutturare il commercio globale a beneficio dei lavoratori americani", ha affermato la Casa Bianca nel documento.In generale, la maggior parte dei paesi elencati è soggetta a dazi del 15%, con alcuni Stati che devono affrontare aliquote più elevate, come il Sudafrica al 30%, la Serbia al 35% e la Svizzera al 39%. Da parte sua, anche il Canada è soggetto a un decreto separato, che aumenta le tariffe doganali sui suoi prodotti importati negli Stati Uniti dal 25% al 35%.L'aumento si applica solo ai prodotti che non transitano nell'ambito dell'Accordo di libero scambio nordamericano (Cusma). "Il Canada non è stato in grado di collaborare per ridurre il flusso di fentanyl e altri farmaci" in entrata negli Stati Uniti, ha lamentato la Casa Bianca "e ha adottato misure di ritorsione contro gli Stati Uniti". Tutti i Paesi che non sono riusciti a raggiungere un accordo con Washington si vedono applicare dazi sui loro prodotti, che vanno dal 10% al 41%, per la Siria. L'amministrazione Trump sta assumendo una posizione particolarmente ferma con alcuni Paesi. Mercoledì il presidente ha firmato un ordine esecutivo che impone un supplemento tariffario del 50% al Brasile, ad eccezione di alcuni prodotti. Questo supplemento è una ritorsione per l'incriminazione dell'ex presidente Jair Bolsonaro, suo alleato di estrema destra, accusato di aver tentato un colpo di stato dopo la sconfitta alle elezioni del 2022. L'India, da parte sua, vedrà i suoi prodotti tassati al 25%, a cui si aggiungerà una "penalita'", perché il Paese acquista petrolio da Mosca.Nel frattempo la Corte d'Appello per il Circuito Federale di Washington ha iniziato a esaminare un ricorso per determinare se Donald Trump abbia ecceduto i suoi poteri costituzionali imponendo questi supplementi senza l'approvazione del Congresso. Questo riguarda dazi quasi universali, ovvero quelli non imposti a un settore specifico come quello automobilistico o siderurgico.L'avvocato che rappresenta i querelanti, le piccole imprese e una dozzina di Stati americani, ha denunciato "una presa di potere senza precedenti da parte di un presidente in 200 anni", mentre la maggior parte dei giudici della corte d'appello ha espresso scetticismo sulle argomentazioni del governo.