Parcheggiava le auto fuori da un locale, ma la sorella lo bombardava di messaggi: come Wesley in 4 anni è diventato il terzino più ambito da Gasperini

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“Mi stavo preparando e il film della mia vita mi è passato per la testa. Mi chiedevo: è tutto vero?”. Lo scorso marzo, quando la Nazionale brasiliana lo convocò per la prima volta, Wesley non riusciva a realizzare che il suo sogno si stava avverando. E ora è sbarcato a Roma da Gian Piero Gasperini, accolto dai tifosi giallorossi. L’ex Flamengo è uno dei terzini più promettenti del panorama calcistico internazionale ed è pronto a farsi conoscere anche in Serie A. Ma la strada per diventare un calciatore professionista è stata davvero tortuosa. “Quando avevo 12-13 anni ho provato ad andare al Figueirense. Tre provini, tre bocciature. Allora ho provato al Tubarão. Ho fallito di nuovo. Solo nel 2018 sono stato accettato, poi però è arrivato il Covid. Una mazzata tremenda. Dissi alla mia famiglia che volevo andare a lavorare: avevo chiuso col calcio”, svelò Wesley a Cbf Tv. E fu di parola.Fino a quattro anni fa, il classe 2003 passava le sue serate a parcheggiare le auto davanti al ristorante di Rio de Janeiro dove sua madre lavorava come cuoca. Wesley decise dunque di rinunciare al suo sogno per aiutare la propria famiglia che si trovava in una situazione economica complicata. Aveva 16 anni e la parola “sacrificio” era già entrata prepotentemente nel suo vocabolario. Ma, nonostante tutto, una piccola parte di lui coltivava ancora il sogno di diventare un calciatore. E ancora più di lui ci credeva la sorella: “Quando le parlai della mia decisione mi disse ‘No, tu devi continuare a giocare. Sono convinta che riuscirai a raggiungere il tuo obiettivo’. Ogni giorno mi scriveva messaggi motivazionali. E così nel 2020, dopo avermi scritto l’ennesimo messaggio, mi convinse a tornare sui campi da calcio”.Fu la svolta, anche grazie a un’idea tanto semplice quanto efficace: il suo agente, insieme a un amico d’infanzia, realizzò un video di alcune sue giocate nella Coppa di Santa Catarina pubblicandolo su YouTube. Quel filmato stregò un osservatore del Flamengo. Wesley venne contattato per un provino e, per la prima volta dopo tanti tentativi andati a vuoto, ricevette un sì. Era la fine del 2021. In pochi mesi divenne un professionista, guadagnando uno stipendio che gli permise di cambiare la sua vita e quella della sua famiglia. E fu proprio al Flamengo che strinse un legame profondo con Gerson. “C’era sempre per me. Nei momenti più duri mi abbracciava e mi diceva di seguirlo, che mi avrebbe aiutato a trovare la mia strada. Si prendeva davvero cura di me come fossi suo fratello. Il giorno del suo compleanno gli feci un regalo: gli dissi che volevo farne il padrino di mia figlia. Fu emozionante”.Ed è stato proprio l’ex centrocampista della Roma a spingerlo verso i giallorossi. Su di lui c’erano diverse big europee come il Manchester City, ma Gerson gli assicurò: “Dammi retta, vai alla Roma”. Detto fatto. I giallorossi hanno chiuso l’affare col Flamengo per 25 milioni di euro più 5 di bonus. Il giocatore è atteso da Gasperini che già l’anno scorso provò a portarlo all’Atalanta. Dopo un lungo corteggiamento, ora le strade tra i due si incontreranno. Un investimento importante quello dei giallorossi, ma ben motivato. La scorsa stagione, Wesley è stato eletto miglior terzino destro del Brasileirão. L’ex Flamengo è un giocatore di spinta che eccelle nell’uno contro uno. Riceve in media 9,56 passaggi progressivi a partita: in altre parole, Wesley si sovrappone e viene lanciato in profondità praticamente ogni 10 minuti. Impressionante, considerando per esempio che il suo nuovo partner Angeliño si ferma a 4,87. Anche nella trequarti offensiva, Wesley fa la differenza: tocca il pallone in media 36 volte ogni 90 minuti, più del doppio di Angeliño (17). E non è solo una questione di quantità: le sue azioni portano a una media di 3,15 tiri a partita. Dribbling e velocità gli permettono di essere una spina nel fianco delle difese avversarie. Insomma, Gasperini è pronto a goderselo, ma anche lo stesso Wesley può finalmente sorridere. Dal parcheggio del ristorante di Rio de Janeiro alla possibile consacrazione all’Olimpico, vestendo la stessa maglia che è stata di Cafu. E magari, un giorno, anche il suo nome entrerà di diritto nella storia della Roma.L'articolo Parcheggiava le auto fuori da un locale, ma la sorella lo bombardava di messaggi: come Wesley in 4 anni è diventato il terzino più ambito da Gasperini proviene da Il Fatto Quotidiano.