Proposte di matrimonio, ventagli (per il gran caldo di questi giorni) e girasoli regalati, bambini e adolescenti a invadere il palco e ad abbracciarla. Insomma per il trentennale di “Come Saprei”, Giorgia è stata travolta dall’amore dei fan di ieri e di oggi nelle date alle Terme di Caracalla di Roma, Villa Manin a Codroipo, il Teatro Greco di Siracusa e, infine, alla Reggia Di Caserta a settembre. È il risultato di un anno travolgente, con i mezzo anche la conduzione di “X Factor”. “Durante il live c’è quel contatto che ti fa sentire che esiste un collegamento, un dialogo di un tipo anche profondo, anche dopo tanti anni”, ha raccontato l’artista.Come definiresti l’anno che hai vissuto?Travolgente e inaspettato. È passato un anno, ma a me sembra dieci tutti assieme. È un grande regalo che sto ricevendo, ma c’è tanto lavoro di tante persone che ci credono e forse ci hanno creduto anche più di me. ‘La cura per me’ è stata intercettata dal mio team, mi è piaciuta tantissimo. Da lì è partito un lavorone che abbiamo fatto anche insieme a Blanco e Michelangelo.Cosa ti ha stupito?Il fatto che dopo trent’anni di lavoro adesso ho un team di tutte donne, sarà un caso ma adesso è tutto più facile è tutto più in armonia. C’è stata un’ondata di amore e di affetto importante attorno a me. Poi torno a casa e sono nà poveraccia (ride, ndr), perché faccio la casalinga, ritorno nella realtà, non è che è tutto, però sono dei momenti veramente incredibili, bellissimi.Quale sarà il tuo prossimo singolo?Si intitola “Golpe” ed è firmata da Calcutta e Davide Petrella con produzione di Dardust, uscirà a metà settembre. Proseguiremo la strada delle collaborazioni così come accaduto con ‘Normale’ (Mahmood), ‘La cura per me’ (Blanco) e ‘L’unica’ (Alessandro La Cava e Federica Abbate). Ho voluto tanto questo pezzo, ma non sapevo come sarei risultata dentro al pezzo…In che senso?Il lavoro serio, vero, che ho fatto in questo anno è stato di mettermi in gioco proprio anche nella vocalità perché comunque questa è una scrittura diversa. Ho lavorato tanto in studio insieme a Enrico Brun. Ero abituata ultimamente a lavorare molto da sola, quindi a cantare anche da sola, scegliermi le tracce, a montare tutto e poi le inviavo. Quella fase adesso non andava più bene.Ed è qui che entra in gioco “La cura per me”?Esattamente. Dall’altra parte del vetro ho seguito Enrico che mi consigliava di provare in un modo anziché in un altro. Ho fatto un atto di umiltà totale, assoluto ma anche con me stessa perché ti devi mettere da parte. È più facile dire ‘io sono così e la faccio così’, quella parte lì l’ho tolta perché mi piace anche rimettermi a studiare. Certo, ci sono sono stati anche momenti difficili.Quali?Quando le cose non mi venivano, sentivo qualcosa che era forzato, che non era giusto. Mi sono fatta molto ‘portare’ da quello che mi è stato detto e dai pezzi, a cui devi levare fronzoli, hanno le parole tanto vicine, devi andare tanto col fiato, devi interpretare con l ‘intenzione e non con il lavoro che fai sulle note…Insomma è stato un lavoraccio però bellissimo.Da dove nasce questa ricerca?Volevo vedere se c’era ancora un posto, le cose per come sono andate mi dimostrano che il posto c’è ancora. Però ci devo lavorare, devo essere attenta a tutto quello che accade, cosa che istintivamente sempre fatto, però di più. Devo prestare attenzione alla musica che gira intorno. La devi saper conoscere, la devi rispettare.In cosa ritieni di essere cambiata e, invece, quali nuove consapevolezze hai acquisito?Nel passato ero veramente rigida proprio mentalmente, che è una cosa tipica della gioventù. Quando pensi che quella cosa tu la sai ed è così e non te la cambierà nessuno. Invece poi la vita è meravigliosa perché tutto quello che pensavi di non dire, non fare tipo con i figli, lo fai esattamente tale e quale a come le hai vissute. Quindi mi ritrovo a dire a mio figlio ‘non ti fare male, perché se ti fai male poi te do’ io il resto’ (ride, ndr).Guardandoti indietro come ti rivedi?Mostravo una sicurezza che non era poi non corrispondeva alla mia interiorità. Quello che non pensavo di saper fare era mettermi in gioco a presentare “X Factor”. Una esperienza che è arrivata in un momento della mia vita in cui mi sono detta ‘ma che me frega la faccio’. Prima non avrei mai potuto farlo, perché non potevo sbagliare, perché sarei morta, quindi quella rigidità è un po’ scomparsa.Un feat che ti piacerebbe fare?Tra gli stranieri con Stevie Wonder e tra gli italiani con Marracash.Il Festival di Sanremo tornerà nella tua vita?Ci sono andata in momenti molto importanti, di svolta. Nei momenti giusti. Ho fatto tutto, cosa mi manca ancora? La direzione artistica? (ride, ndr).Ci sono ancora poche donne nella musica italiana?Stiamo comunque facendo una differenza. Nella musica non ci può essere la musica della donna, la musica dell’uomo, deve essere una canzone, un disco. Dobbiamo cambiare la mentalità e probabilmente la mentalità la cambiamo alla generazione nuova.E come?Dando dei modelli diversi, dei messaggi diversi, usando parole diverse, lavorando sull’inconscio collettivo qualcosa si muove. Elodie lo ha spiegato ‘se sto nuda mi dicono qualsiasi cosa se lo fa Damiano comunque gli dicono bono’. L’uomo diventa figo, la donna c’ha le rughe. Sembra una colpa, è qui che dobbiamo lavorare.“Giorgia è sopravvalutata. È sicuramente molto dotata, però di nuovo non ha portato niente”. Sono le parole di Rettore. Ti sei stupita?Avevo otto anni, ero a cena con mio padre e il suo gruppo, nello stesso posto c’era lei. Sono rimasta incantata dalla Rettore per questo suo trucco bellissimo, le stelline sugli occhi i brillanti. L’ho vista come una dea e l’ho sempre seguita, la stimo ancora oggi, Mi spiace sentire che non è reciproca la stima, ma non si può piacere a tutti. Va bene così.Cosa accadrà nel tour nei palasport al via da novembre e con ripresa a marzo?Ci stiamo lavorando adesso, ci sarà il nuovo album e tante cose nuove. Ho già avvisato la produzione: soffro di vertigini, quindi non mi fate volare (ride, ndr).Il 16 e il 26 settembre l’artista sarà protagonista delle ultime due tappe estive del tour alla Reggia di Caserta e da novembre tornerà live nei palasport. Mentre aumentano i sold out delle date, si aggiungono tre nuovi appuntamenti nel 2026: il 18 marzo al Palaflorio di Bari, il 24 marzo all’Unipol Forum di Milano e il 30 marzo al Kioene Arena di Padova. ‹ › 1 / 5 Giorgia Ph.F.Centaro ‹ › 2 / 5 Giorgia Ph.F.Centaro ‹ › 3 / 5 Giorgia Ph.F.Centaro ‹ › 4 / 5 Giorgia Ph.F.Centaro ‹ › 5 / 5 Giorgia Ph.F.Centaro L'articolo “Volevo capire se avevo ancora un posto nella musica, mi sono fatta di lato per aprirmi. La cura per me la svolta. A settembre canterò Calcutta”: ecco Giorgia proviene da Il Fatto Quotidiano.