La Corte di Giustizia europea ha deciso che la Carta del docente spetta anche ai precari che svolgono supplenze per pochi giorni. Una sentenza importante che allarga la platea dei docenti beneficiari da 750mila a oltre 1 milione e 100mila. Intanto, in Italia, i giudici piemontesi hanno deciso di ricorrere alla Corte dei Conti per il mancato pagamento da parte del ministero dei 500 euro a quei precari con contratti fino al 31 agosto che, nonostante i ricorsi, non hanno ancora ricevuto un centesimo dal Governo. Ora lo Stato che ha un maxi debito verso tutti questi insegnanti e rischia quindi l’accusa di danno erariale.Ma partiamo dalla buona notizia. La Carta del docente, ovvero il bonus di 500 euro che maestri e professori possono spendere in formazione, era stata attribuita inizialmente (con il governo Renzi) solo ai docenti di ruolo. Successivamente la Corte di Giustizia europea e la Corte di Cassazione hanno dichiarato discriminatoria questa esclusione, sancendo il pieno diritto dei supplenti annuali a ricevere il medesimo beneficio. A questa pronuncia, hanno fatto seguito una serie di sentenze favorevoli nei tribunali italiani, che hanno consolidato il principio di parità di trattamento tra docenti di ruolo e supplenti con incarichi almeno annuali.A quel punto anche i supplenti che svolgono attività per pochi giorni si sono fatti sentire attraverso le organizzazioni sindacali, soprattutto l’Anief. Nei giorni scorsi con la sentenza della decima sezione la Corte di Giustizia europea ha affermato che il mancato riconoscimento costituisce discriminazione, in violazione dei diritti Ue. I togati europei hanno precisato che il solo fatto che l’attività dei docenti non sia destinata a protrarsi non è una ragione oggettiva per escluderli dal beneficio, respingendo motivazioni di equilibrio finanziario. Un problema per l’esecutivo italiano che ora dovrà fare i conti con una platea di docenti che hanno diritto alla Carta ben più ampia. Allo stato attuale le risorse stanziate ammontano a circa 400 milioni.In sostanza, il ministero potrebbe dare un po’ meno a tutti, annullando di fatto la cifra iniziale dei 500 euro. Altra questione è, invece, quella del debito che viale Trastevere ha nei confronti dei precari annuali. Solo in Piemonte si parla di mezzo milione di euro cui si dovrebbero aggiungere le multe previste per il ritardo. A questo punto i giudici del Tar, ai quali i docenti hanno bussato con innumerevoli ricorsi (vinti), hanno scelto di inoltrare gli atti alla Corte dei Conti per la mancata ottemperanza alle sentenze passate.L'articolo Carta del docente, per la Corte di Giustizia europea spetta anche ai precari con supplenze brevi proviene da Il Fatto Quotidiano.