Gio, 31 Lug 2025La società di Mark Zuckerberg, che controlla anche Facebook e Instagram, è al centro di un procedimento istruttorio per presunto abuso di posizione dominante.DiRedazioneCondividi l'articolo(Image credit: Depositphotos)L’intelligenza artificiale apparsa a marzo su Whatsapp, rappresentata da un cerchio colorato che dà accesso diretto dall’app di messaggistica più famosa del mondo ad un servizio di intelligenza artificiale, non è piaciuta all’autorità Antitrust che ha acceso un faro su Meta, gruppo di Mark Zuckerberg che controlla anche Facebook e Instagram.L’ipotesi accusatoria è di aver abusato della propria posizione dominante a danno dei concorrenti imponendo oltretutto agli utenti un servizio non richiesto. La società, oggetto anche di ispezioni nelle sedi italiane, si difende e spiega di collaborare «pienamente» con l’autorità italiana.L’Antitrust guidata da Roberto Rustichelli spiega di aver «avviato un’istruttoria su alcune società di Meta, tra cui Facebook Italia, per presunto abuso di posizione dominante sull’intelligenza artificiale. Da marzo 2025, Meta, in posizione dominante nel mercato dei servizi di comunicazione via app, ha deciso di pre-installare il proprio servizio di intelligenza artificiale sull’app Whatsapp». In tal modo, viene evidenziato, Meta potrebbe «imporre» ai propri utenti l’utilizzo dei propri servizi di chatbot e assistenza IA.L’Autorità «agendo in stretta cooperazione con i competenti uffici della Commissione Europea, ha deliberato l’avvio di un procedimento istruttorio nei confronti di Meta Platforms Inc., Meta Platforms Ireland Limited, Whatsapp Ireland Limited e Facebook Italy S.r.l. – indicate come Meta – appunto per presunto abuso di posizione dominante». Meta «ha deciso di pre-installare il proprio servizio di intelligenza artificiale abbinandolo all’app Whatsapp senza che gli utenti lo abbiano chiesto. Peraltro, Meta AI è stato posto sulla schermata in una posizione prominente e integrato nella barra di ricerca».Secondo l’Autorità, il gruppo di Zuckerberg appare in grado di trainare la propria base utenti nel nuovo mercato, non attraverso una concorrenza basata sui meriti, ma «imponendo agli utenti la disponibilità dei due servizi distinti con potenziale pregiudizio dei servizi concorrenti. Esiste dunque il rischio – prosegue la nota – che gli utenti possano restare bloccati o funzionalmente dipendenti da Meta AI anche perché tale servizio, utilizzando le informazioni fornite nel tempo, sarebbe in grado di dare risposte sempre più utili e rilevanti».Dal canto suo, Meta si difende: «Offrire accesso gratuito alle nostre funzionalità di intelligenza artificiale su Whatsapp dà a milioni di italiani la possibilità di scegliere di usare l’IA in un ambiente che già conoscono, di cui si fidano e che comprendono. Stiamo collaborando pienamente con l’Autorità italiana garante della concorrenza».(Image credit: Depositphotos)Developed by 3x1010