Tre anni fa i giudici avevano stabilito che il danno erariale era prescritto in quanto accertato troppo tardi.Ora un altro Collegio ha sancito invece che il termine di prescrizione è stato calcolato erroneamente.Così la Corte dei Conti ha deciso che un 64enne ingegnere ex Dirigente dell’Inps dovrà risarcire all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale le spese sostenute per una bonifica costata un occhio della testa rispetto ai prezzi di mercato effettuata dal 14 gennaio al 12 febbraio 2013, sullo stabile di via Tommaso Dal Molin – Via Numa Pompilio 135, a Guidonia Centro, oggi di proprietà dell’Inpdap.La vicenda emerge dalla sentenza numero 119 pubblicata lunedì 28 luglio dalla Terza Sezione Centrale di Appello.I magistrati contabili di secondo grado hanno accolto il ricorso presentato dalla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per il Lazio, riformando così la sentenza 348/2022 depositata il 4 maggio 2022 (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).La vicenda era iniziata il 23 aprile 2018 con una denuncia da parte dell’Inps a seguito delle numerose anomalie e irregolarità emerse durante i controlli ispettivi eseguiti sulla regolarità delle procedure di somma urgenza proposte dall’Ingegnere.In un primo momento l’Ente rilevò un danno pari a 41.272 euro e 22 centesimi corrispondente al costo non giustificato per il trasporto dei materiali da risulta a discarica.Gli uffici osservarono infatti che, applicando la tariffa della Regione Lazio allora vigente, alle quantità dei rifiuti attestate nei Formulari Identificazione Rifiuti si sarebbe ottenuto un costo complessivo per il trasporto pari a 508 euro e 48 centesimi, mentre quello riportato nello Stato finale dei lavori ammontava a 41.780,70, con una differenza pari all’importo di 41.272,22.Perciò il funzionario fu sospeso dal servizio per dieci giorni e messo in mora per la restituzione della somma indebitamente liquidata, oltre interessi, rivalutazione e ulteriori oneri connessi al recupero.Durante le indagini la Procura contabile rinvenne un Computo Metrico Estimativo, allegato alla pratica edilizia, sulla base del quale il danno subito dall’Istituto fu rideterminato in 22.179,99.In via subordinata, l’Organo requirente addebitò all’ingegnere un danno di 14.293,03, limitato alle sole voci di spesa concernenti esclusivamente il trasporto e scarico dei materiali di risulta.Ora la Terza Sezione Centrale di Appello ha stabilito che la Procura regionale del Lazio si era mossa tempestivamente, per cui il danno erariale non è prescritto, smentendo così i giudici contabili di primo grado.La “palla” torna alla Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per il Lazio: un collegio composto da giudici diversi da quelli del 2022 dovranno processare di nuovo il 64enne funzionario dell’Inps e pronunciarsi sull’importo da risarcire. L'articolo GUIDONIA – Bonifica dai costi “gonfiati”: dirigente Inps inchiodato dalla Corte dei Conti proviene da Tiburno Tv.