«Siamo ai nastri di partenza di una nuova stagione. Vorrei evidenziare il percorso recente dell’Inter negli ultimi cinque anni, nel ciclo Inzaghi. Siamo la società che ha vinto di più, sette titoli, ed è quella che ha ottenuto più punti. È quella che ha partecipato con maggiore continuità alla Champions League, cosa che alcuni nostri competitor non hanno fatto. È quella che ha disputato due finali di Champions League, che è un traguardo storico e difficile. Sono dati significativi di un percorso e di un lavoro che si è concretizzato maggiormente nell’ultima stagione, in cui abbiamo disputato 63 partite, decine in più di qualche nostro competitor, ed è coinciso con l’arrivo di una nuova proprietà». Il presidente e amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, è intervenuto con queste parole durante la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione nerazzurra. Parlando di Oaktree, Marotta ha aggiunto che la proprietà «anche oggi è voluta essere presente nella persona di Katherine Ralph, una presenza continua che ci ha dato una grossa mano ma in modo silente. Non avete visto interviste o prese di posizioni, ma quella di Oaktree è una presenza continua e lungimirante. Spesso i fondi vengono catalogati in modo negativo, in realtà se dobbiamo valutare anche la fase progettuale, è qualcosa di molto ambizioso». Gli investimenti di Oaktree tra Under 23 e infrastrutture«Siamo ad Appiano Gentile dove sono stati stanziati nuovi investimenti, sono in corso dei lavori, perché questo è il cuore pulsante di questa società e Oaktree ha voluto dare il proprio apporto in quello che è un processo di innovazione per questo centro per renderlo più moderno. Un altro intervento è sul centro sportivo di Interello, dove saranno svolti interventi molto importanti. La proprietà crede nello sviluppo e a rendere ancora di più valore questa società. Sapete inoltre quanto è a cuore di Oaktree e dell’Inter la questione del nuovo stadio», ha proseguito il presidente dell’Inter. Tornando ai temi sportivi, «oggi noi ripartiamo con le stesse ambizioni di prima. L’Inter ha una storia da difendere, è inutile nascondersi dietro frasi gratuite, noi siamo abituati a dire quelli che sono gli obiettivi: noi vogliamo vincere. Se non ce la faremo gli altri saranno stati più bravi di noi, ma l’obiettivo è quello. Ripartiamo nel nuovo ciclo con un allenatore nuovo, che tutti conoscete. In questi mesi sono state scritte tante cose, si è parlato di soluzione di rincalzo ma niente di più falso. Quando abbiamo delineato il modello di squadra da costruire, abbiamo poi cercato di individuare il profilo dell’allenatore. Il fatto di aver approcciato anche un’altra figura professionale non sminuisce quella di Chivu, anzi ha avvalorato la tesi e il profilo di questo allenatore. Ha un vantaggio rispetto agli altri, conosce l’ambiente, i valori e giocatori. La scelta è nata da questo». Marotta ha parlato del modello Inter e di come sia cambiato, «perché Oaktree con grande lungimiranza ha messo del management una cifra consistente da investire su profili precisi, nel senso di giovani. Abbiamo fatto operazioni, c’è ancora un mese davanti. Ci serviva poi un leader di questo gruppo e abbiamo identificato in questo Chivu. Siamo orgogliosi di questa scelta perché riteniamo sia la scelta migliore. Accanto alla prima squadra abbiamo varato, per scelta di Oaktree e nostra, la Under 23, che è stata affidata a Stefano Vecchi. C’è anche la soddisfazione di avere affidato sia la prima squadra che l’Under 23 a due allenatori che arrivano dal settore giovanile dove hanno vinto titoli, è un ulteriore senso di appartenenza. L’Under 23 sarà una fucina di giovani talenti, buona parte arriverà dalla primavera e altri saranno acquistati. L’Under 23 è un serbatoio importante per far crescere i nostri calciatori che nella speranza diventeranno i titolari del futuro oppure potranno anche aiutare ad avere impatto sul mercato. Spero in un paio d’anni possa allenarsi qui ad Appiano, accanto alla prima squadra. Stiamo crescendo anche con la squadra femminile». In chiusura, una battuta sul concetto di sostenibilità, «che viene usato spesso, ma l’annata al di là dei risultati ci porterà anche ad avere un bel bilancio positivo (come anticipato da Calcio e Finanza, ndr). Non entro nel particolare, ma è un ulteriore elemento di grande soddisfazione. Oaktree ha svolto un ruolo fondamentale in questo. Siamo una società all’avanguardia, a cui non manca nulla e all’interno della quale c’è una grandissima sinergia. L’auspicio è di fare risultati importanti». L’affare Lookman e il calciomercatoA proposito di mercato, Marotta non si è invece sbilanciato più di tanto: «Non nascondo che Lookman sia un elemento importante. E’ un giocatore che non scopriamo noi, è sul taccuino di chiunque. Oggi è dell’Atalanta, all’Atalanta va il massimo rispetto. Noi non facciamo azioni di ostruzionismo, abbiamo un rapporto ottimo con i Percassi. Qualche parola con Percassi l’ho scambiata, fa parte della logica. Non bisogna aver paura di chiedere giocatori bravi, prematuro dire cosa succederà. E’ sicuramente nel taccuino dell’Inter». «Settimana decisiva? Certamente sì. Abbiamo condiviso con l’allenatore la ricerca di giocatori che abbiamo duttilità per poter giocare con diversi schemi. Lookman è sicuramente adatto a questo modello. Non è l’unico, non nascondo che nel giro di 2-3 giorni arriveremo ad una conclusione di un confronto con l’Atalanta. Se ci saranno le condizioni, attiveremo una negoziazione completa e forse arriveremo ad una conclusione, altrimenti faremo una scelta differente Il mercato dura un altro mese». «Spesso vi sfugge un concetto: il fatto che una squadra riesca a confermare tutti i giocatori che l’hanno resa protagonista, significa mettere un tassello molto importante. Il calciomercato è interessante, i tifosi aprono i giornali. Più si scrive di mercato e meglio è per voi. Ma se la nostra squadra è arrivata dove è arrivata, significa che ha all’interno dei valori molto importanti. E lo dice anche il nostro allenatore», ha concluso il numero uno nerazzurro.