Non sarebbe stata uccisa Maria Ciro, la bimba di 11 anni deceduta ieri al Buccheri La Ferla di Palermo dove la madre l’aveva condotta con segni di violenza sul collo e tracce di benzina sui vestiti. Secondo gli investigatori la ragazzina, malata da tempo di epilessia e di una grave forma di encefalopatia, non sarebbe deceduta di morte violenta. Al centro delle indagini, però, ci sarebbe la ricostruzione dei fatti fornita dalla madre: il dubbio è che, al contrario di quanto raccontato dalla 31enne, l’adulta non fosse in casa al momento della tragedia.La casa sotto sequestro e la bottiglia di benzinaPer capire se sia stato un violento attacco epilettico a causare la crisi mortale bisognerà attendere l’autopsia, che sarà condotta nelle prossime ore dall’istituto di medicina legale del Policlinico. Nel frattempo, gli inquirenti stanno ancora tentando di ricostruire i fatti. La casa dove la madre viveva con i cinque figli e con il compagno, una palazzina a un piano nella periferia del capoluogo siculo, è da domenica sotto sequestro. All’interno degli ambienti gli investigatori avrebbero trovato una bottiglia di benzina. Gli interrogatori alla madre e il destino provvisorio dei fratelliniLa madre e il compagno sono già stati sentiti durante la giornata di ieri dagli inquirenti. Il padre naturale della bimba, che abita altrove, si è precipitato in ospedale non appena è stato informato delle condizioni della figlia. Al momento, mentre proseguono le indagini, gli altri quattro figli della donna sono stati affidati a una casa famiglia e sono curati dagli assistenti sociali del Comune. L'articolo La bottiglia di benzina in casa, i segni sul collo e il racconto pieno di buchi della madre: cosa non torna nel giallo della bimba 11enne morta a Palermo proviene da Open.