AGI - La Reggia di Caserta apre alle luci dell'aurora per iniziare la giornata nella bellezza del complesso vanvitelliano. L'alba che da sempre è amata da poeti, scrittori, pittori come simbolo di rinnovamento, introspezione, quiete, diventa la co-protagonista di uno spettacolo naturale all'interno del Parco Reale."Alba alla Reggia di Caserta", il risveglio regale nel silenzio della natura, si terrà il 10 e il 31 agosto. I visitatori saranno accolti nei giardini alle 4,45 del mattino. Allo schiudersi del giorno, nella quiete delle prime ore del mattino, dunque, la Reggia di Caserta apre le sue porte per un'esperienza che è diventata ormai un rito di meraviglia e contemplazione. Quella stessa meraviglia di cui parlava Omero nell'Odissea definendo Eos "la dea dalle dita rosate" per il colore rosa che all'alba diffonde nel cielo. Invito a perdersi nella magia dell'auroraMa "Alba alla Reggia" è molto più di una visita: è un invito a perdersi nella magia dell'aurora, tra i viali silenziosi del Parco Reale e i sentieri incantati del Giardino Inglese, nella freschezza e nei profumi della natura. Un'iniziativa unica, che come ogni anno è parte del Piano di valorizzazione del Complesso vanvitelliano, per fondere emozione e bellezza in uno dei luoghi più iconici del patrimonio italiano. Musica, danza e colazioneMusica e narrazione daranno voce all'alba grazie a performance di musica e danza, che trasformeranno la passeggiata in un'esperienza multisensoriale. E come ogni risveglio che si rispetti, il profumo di una colazione dolcissima accoglierà i visitatori nella caffetteria del Museo, nel Cannocchiale vanvitelliano e sulla terrazza. Da lì, si potrà assistere al magico gioco di luci e ombre naturali che si proiettano a quell'ora sulla scenografica Fontana di Diana e Atteone. Un'occasione per vivere il museo verde"Alba alla Reggia rappresenta un'occasione per vivere il Museo verde in modi del tutto nuovi e differenti - spiega all'AGI la direttrice, Tiziana Maffei - Passeggiare al sorgere del sole nel Parco Reale è un'esaltazione per i sensi: i suoni del Bosco vecchio: dal fruscio del vento tra le chiome dei lecci, tigli e canfori al canto di merli, picchi, upupe, passeri, taccole e cornacchie; i profumi di gelsomino, lavanda, osmanto, alloro e canfora nel Giardino Inglese; le luci dell'aurora che incorniciano la via d'acqua; è un invito a riscoprire un rapporto diretto con la natura, nella quiete di un Parco di 123 ettari, lontani dalla tran tran quotidiano, dalla frenesia delle nostre velocissime giornate che ci impedisce di "sentire" realmente la meraviglia che ci circonda". Il mood della due giornate sarà solo uno: godere del tempo lento.