Niente processo per l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. L’aula del Senato ha votato a maggioranza contro l’autorizzazione a procedere per il reato di peculato in merito alla vicenda della chiave d’onore della città di Pompei. L’Aula ha approvato con 112 voti favorevoli e 57 contrari la proposta della Giunta delle immunità secondo la quale ci sarebbe invece stato “il perseguimento del preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo”.A giugno il Tribunale dei ministri ha chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere in giudizio: il caso è quello della ormai famigerata chiave d’oro ricevuta in dono dall’allora ministro della Cultura durante una cerimonia a Pompei. I fatti si riferiscono all’evento avvenuto il 23 luglio 2024, quando il sindaco locale, a nome della città, aveva consegnato l’onorificenza a Sangiuliano accompagnato per l’occasione da Maria Rosaria Boccia. La chiave non era stata messa a disposizione del ministero benché di valore superiore al limite di 300 euro. Sangiuliano ha sempre sostenuto di non essere a conoscenza del suo valore effettivo, circa 13 mila euro, e di averla comunque “ripagata” attraverso due bonifici, uno il 12 novembre 2024, l’altro il 27 gennaio 2025. Agli atti della giunta del Senato Sangiuliano “rappresentava peraltro di non avere il possesso del monile, essendo quest’ultimo nella disponibilità della dottoressa Boccia”. Poco dopo la stessa Boccia ha fatto scoppiare lo scandalo che ha portato alle dimissioni di Sangiuliano da ministro.Mesi fa sempre Palazzo Madama aveva negato l’utilizzo della corrispondenza sequestrata a Gennaro Sangiuliano nell’ambito del caso che ha coinvolto Maria Rosaria Boccia.Articolo in aggiornamento…L'articolo Il Senato salva Gennaro Sangiuliano: niente processo per peculato per la chiave d’oro di Pompei proviene da Il Fatto Quotidiano.