Poche ore dopo lo splendido successo della Nazionale femminile nella finale di Nations League, un episodio spiacevole ha scosso il mondo del Volley femminile italiano. La giocatrice di Perugia Asja Cogliandro, quindici anni di carriera tra A1 e A2, sarebbe stata allontanata dalla sua squadra, Perugia, dopo essere rimasta incinta. E’ quanto ha riferito la stessa atleta in una intervista al quotidiano La Stampa. “Avevamo un rapporto fantastico, squadra e società. Io in particolare. Loro hanno un bel progetto di crescita, mi sembrava, e io ho firmato il rinnovo dopo la promozione in A1 ben sapendo di essere utile più dal punto di vista caratteriale che in campo. Non sarei stata titolare, era chiaro: eravamo in quattro nel mio ruolo, ma quando c’è da mettere in campo quelle due o tre urla di esperienza, sono ideale. Lo so io e lo sapevano loro. Se non fossi rimasta incinta i miei spazi li avrei trovati”, ha detto. L’atleta: “Dopo che lo hanno saputo iniziati i problemi”Dopo la notizia della gravidanza a detta di Cogliandro iniziano i problemi. “Iniziano le telefonate: ‘Bisogna capire che cosa fare con il contratto’. Mi impongono di chiedere la maternità, ma quella scatta a due mesi dalla data del parto. Non ragionano, vogliono solo tagliarmi“, ha detto. “Cercano un accordo e io mi rifiuto perché mi rendo conto che la situazione è assurda. Il mio procuratore triangola con il direttore e sportivo e il presidente. Tra la loro offerta e il dovuto fino a scadenza contratto ballano 12 mila stupidissimi euro, una cifra ridicola solo che io ho subito una violenza psicologica che non posso accettare e quindi siamo qui in un vicolo cieco”, ha aggiunto. “Ho proposto di aiutarli a gestire i social o di darmi un lavoro d’ufficio per i mesi che mancavano, purtroppo il loro unico intento era sbarazzarsi di me. Ho persino ipotizzato di congelare il contratto, fino al rientro, alle stesse condizioni. Io in carriera ho avuto degli infortuni: mentre sei ferma ti pagano, se sei incinta sei da allontanare. Mi hanno dato dell’ingrata, mi hanno minacciata. Mi conveniva accettare l’accordo o non avrei più trovato una squadra”, ha denunciato Cogliandro. Il club: “Contratto in scadenza naturale”Nel pomeriggio di lunedì, la replica stizzita del club Black Angeles Perugia, che prima ha bollato le parole di Cogliandro come “capziose, denigratorie e prive di fondamento”, poi ha precisato che sull’atleta non c’è stata “qualsivoglia pressione di tipo psicologico”, che “non è stata affatto ‘licenziata’, in quanto il contratto che la legava alla società Black Angels Perugia Volley è scaduto naturalmente il 30 giugno 2025″ e che all’emergere della gravidanza il club avrebbe fatto di tutto per “garantire l’integrità della madre e del nascituro e non diffondendo in alcun modo la notizia, proprio per tutelarne la privacy e l’aspetto psicologico”. Un caso che ricorda quello di Lara Lugli, ex giocatrice del Volley Pordenone, qualche anno fa. Evidentemente c’è ancora tanto da fare su un tema così delicato come la maternità nello sport. Federazione Volley: “Solidarietà ad Asja”In attesa di una risposta della società umbra, al fianco della giocatrice si schierano sia la Federazione che la Lega Volley. “Ho letto questa mattina con amarezza la vicenda relativa ad Asia Cogliandro. Desidero esprimere ad Asja la mia piena solidarietà personale e quella di tutta la Federazione Italiana Pallavolo”, ha detto il presidente Fipav Giuseppe Manfredi. “La maternità non può mai essere vista come una colpa, né tantomeno come un ostacolo alla carriera di una sportiva. Proprio per questo, come Federazione qualche anno fa, abbiamo voluto dare un segnale concreto, istituendo ‘La maternità è di tutti’ – ha aggiunto – un fondo dedicato alle atlete che diventeranno madri, in maniera da accompagnarle e sostenerle in un momento così importante della loro vita. Dall’attivazione del fondo abbiamo già sostenuto molte atlete che ne hanno fatto richiesta”, ha aggiunto. “Posso garantire che la FIPAV continuerà ad essere in prima linea su questo tema, oltre a vigilare affinché episodi di questo tipo non trovino spazio nel nostro movimento. Allo stesso tempo per correttezza, mi riservo di approfondire la vicenda con la società coinvolta, così da avere più elementi a disposizione”, ha concluso Manfredi.”La Lega prende atto con rammarico della situazione che si è creata tra la Società Black Angels Perugia e l’atleta Asia Cogliandro, una situazione che poteva e doveva essere evitata con sensibilità e buon senso. La maternità è un diritto, una cosa bellissima, e la Lega si è sempre battuta per la tutela della vita, impegnandosi in maniera continuativa con campagne di sensibilizzazione non solo su questo tema ma su tutto ciò che riguarda la salvaguardia delle nostre atlete e di tutte le donne per l’inclusività e contro il disagio sociale. Questa vicenda perciò ci colpisce e ci rattrista ancora di più”, ha dichiarato anche il presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, Mauro Fabris. “Una situazione che ora verificheremo per quanto di nostra competenza – prosegue Fabris – considerato che in sede di iscrizione al Campionato 2025-26 il contenzioso tra Perugia e l’atleta ci era stato segnalato come in corso di risoluzione consensuale”. “In ogni caso, troveremo il modo perché Asia, con cui ci siamo già sentiti questa mattina, come tutte le atlete che hanno vissuto la gioia bellissima di diventare mamme durante la partecipazione alla nostra Serie A, possa vivere con serenità questo suo bellissimo momento di vita privata. Ricordiamo ancora con emozione tutte le atlete che in questi anni sono diventate madri e hanno continuato a giocare nel nostro Campionato, come la Conegliano dello Scudetto 2015-16 con ben cinque mamme in rosa”, ha aggiunto ricordando però che “la Serie A è diventata esempio di trasparenza, fairplay amministrativo, tutela delle atlete dentro e fuori dai campi di gioco”. Il caso rischia di arrivare anche in Parlamento, con la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini che ha annunciato: “La maternità è un valore, non può essere causa di licenziamento. Solidarietà alla giocatrice, presenterò su questo una interrogazione parlamentare al ministro Abodi”. Questo articolo La pallavolista Asja Coliandro: “Mandata via perché incinta” proviene da LaPresse