Assedio degli ambientalisti anti-Ilva a Taranto. Il sindaco Bitetti si dimette

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AGI - Il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, si è dimesso a poco meno di due mesi dall'elezione. Motivo delle dimissioni, "con effetto immediato", i "motivi di inagibilità politica". Il sindaco si è dimesso dopo le accese contestazioni ricevute questa sera nel corso dell'assemblea con le associazioni ambientaliste sulla questione ex Ilva. I partecipanti hanno di fatto occupato Palazzo di Città impedendo al sindaco di uscire."Taranto ha diritto alla verità, non a una transizione di facciata. Ci appelliamo ai consiglieri comunali di Taranto perché sostengano il principio contenuto nell'articolo 1 comma 5 della Direttiva europea n.50 del 2008, ossia che occorre 'mantenere la qualità dell'aria ambiente, laddove sia buona, e migliorarla negli altri casi'. Con l'Accordo di programma si fa l'esatto opposto da qui al 2031. E questo è inaccettabile. Scriveremo a tutti i consiglieri comunali inviando questi dati e invitandoli a dire di no all'Accordo di Programma".Lo afferma l'associazione ambientalista Peacelink (una delle più attive sul fronte dell'ex Ilva) con il suo portavoce Alessandro Marescotti in vista del Consiglio comunale del 30 luglio, il giorno prima del vertice al Mimit sull'accordo stesso. "Nel 2031 - dice Peacelink - l'aria a Taranto sarà peggiore di oggi, anche se si spegnessero due altoforni su tre e ci fosse l'attivazione di due forni elettrici. E la nuova Aia rende priva di valore giuridico la chiusura degli altoforni che rimerebbero in funzione se le condizioni di mercato fossero avverse e le risorse economiche carenti".