Una lunga riflessione interna, un percorso di rigenerazione culturale prima ancora che politica. Forza Italia si prepara a lanciare a settembre un nuovo manifesto valoriale, un’iniziativa voluta dal vicepremier e segretario Antonio Tajani per rilanciare le ragioni fondative del partito. Un ritorno all’identità originaria, aggiornata alla sfida del presente: più libertà, più sicurezza, più merito. Ne abbiamo parlato con Raffaele Nevi, deputato azzurro, portavoce nazionale del partito e volto di primo piano del nuovo corso.Tajani ha annunciato un nuovo manifesto del partito. Cosa rappresenta per voi questo passaggio?È il frutto di una lunga discussione interna, di un ragionamento profondo che ha coinvolto tutta Forza Italia. Abbiamo sentito l’esigenza di tornare alle origini, alle ragioni per cui siamo scesi in politica: un’Italia più libera, meno statalista, più attenta a chi produce, ai professionisti, alle imprese. Il manifesto non sarà solo una dichiarazione d’intenti, ma la sintesi di una visione: vogliamo riaffermare la centralità dell’opzione liberale come motore di sviluppo.Parlate spesso di libertà. Che tipo di libertà intendete proporre oggi?Una libertà piena, moderna, concreta. Significa garantire diritti civili, riformare le carceri, costruire una politica dell’immigrazione basata sul merito e sulla legalità. Non possiamo più accettare che venga tollerata l’illegalità diffusa. Serve tolleranza zero per chi viene in Italia a delinquere. Ma serve anche uno Stato che protegga le periferie, che investa sulla sicurezza come precondizione della libertà.Un approccio pragmatico, quindi.Sì, vogliamo essere la forza della responsabilità e del pragmatismo. Non cediamo alla demagogia, ma crediamo che ci sia una fascia ampia di cittadini – da certi riformisti del Pd a elettori che oggi guardano a Meloni – che si riconoscono nei nostri valori. Persone stanche di uno Stato che frena, che complica. A loro vogliamo parlare. Perché Forza Italia è sempre stata questo: una forza che crede nel merito, nell’impresa, nella crescita.Un partito del “centro” nel centrodestra?Siamo nel centrodestra e lì restiamo. Non esistono terzi poli o scorciatoie: il centrodestra è la nostra casa naturale e lavoriamo per rafforzarlo. Ma vogliamo anche riportarlo verso posizioni più liberali, più moderne. Il nostro obiettivo è che le idee di Forza Italia diventino patrimonio comune della coalizione. Il manifesto serve anche a questo: allargare il campo e ricompattarlo su valori condivisi.Come giudica la leadership di Giorgia Meloni?Positivamente. Meloni ha dimostrato capacità di ascolto e pragmatismo. Ha saputo correggere alcune posizioni storiche della destra, evolvendo con la società. Questo va riconosciuto. Noi lavoriamo con lealtà e spirito costruttivo, con la volontà di contribuire, non di accontentarci.Uno dei temi centrali del vostro manifesto sarà anche la giustizia. Qual è la vostra proposta?La riforma della giustizia non si esaurisce nella separazione delle carriere, che resta comunque prioritaria insieme alla riforma del Csm e all’eliminazione delle correnti. Vogliamo una giustizia che funzioni, che dia certezze. Il sistema attuale è lento, confuso, spesso ingiusto. Servono norme chiare, pochi codici ma certi. Puntiamo alla semplificazione e a un modello meritocratico, anche nella magistratura. La certezza del diritto è una battaglia liberale e civile.A proposito di Europa, quale sarà la vostra linea?Siamo convintamente europeisti, ma con la schiena dritta. L’Europa che vogliamo è quella delle opportunità, non dei vincoli e della burocrazia. Stiamo lavorando con il Ppe perché Bruxelles sia meno invadente e più efficiente. L’Ue deve diventare più autonoma, più competitiva, più meritocratica. Non possiamo lasciare che le regole comunitarie diventino ostacoli alla semplificazione e alla crescita.Per concludere: cosa deve aspettarsi l’elettorato da questo nuovo manifesto?Una proposta seria, moderna, ancorata ai valori fondativi ma capace di parlare al futuro. Vogliamo selezionare una nuova classe dirigente, come fece Berlusconi: professionisti, imprenditori, persone di qualità. Vogliamo dimostrare che Forza Italia è ancora oggi il partito della libertà. Non un esercizio nostalgico, ma una visione concreta per un’Italia che vuole crescere, cambiare e competere.