Favori alla lobby e privacy fiscale dei vip violata (c’è anche Nadal): in Spagna scandalo sull’ex ministro dei Popolari Montoro

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Un nuovo scandalo colpisce la politica spagnola. E questa volta non riguarda i socialisti di Pedro Sanchez: al centro dell’inchiesta condotta dal tribunale di Tarragona c’è Cristóbal Montoro, ex ministro delle Finanze nei governi del Partito Popolare, prima con José María Aznar e poi con Mariano Rajoy. Montoro è stato formalmente accusato, insieme ad altre 27 persone, di reati gravi come corruzione, traffico di influenze, frode alla pubblica amministrazione e prevaricazione. Secondo l’accusa, avrebbe orchestrato una vera e propria rete di influenza per favorire alcune aziende del settore energetico – in particolare quelle attive nel gas e nell’elettricità – attraverso riforme su misura, mentre ricopriva l’incarico di ministro tra il 2011 e il 2018.Il fulcro dello scandalo ruota attorno allo studio di consulenza Equipo Económico, fondato dallo stesso Montoro e da quattro ex alti funzionari del Ministero delle Finanze. Dopo la sconfitta elettorale del Partito Popolare nel 2004, Montoro lasciò l’incarico di ministro per diventare europarlamentare. Due anni dopo fondò lo studio di consulenza che, secondo l’inchiesta, avrebbe continuato a esercitare una forte influenza sul Ministero anche dopo il suo rientro nel governo nel 2011.Secondo il giudice istruttore, lo studio riceveva pagamenti da grandi aziende – in particolare legate alla distribuzione del gas – per ottenere modifiche legislative a loro vantaggio. Due i casi principali documentati: una riforma del 2014 che abbassava l’accisa sull’elettricità e una del 2018 che riduceva l’imposta sulle attività economiche (IAE). Entrambe erano da tempo richieste dalle imprese del settore e sarebbero state finalmente approvate grazie all’intervento dello studio.Ma il caso Montoro non si limita ai favori legislativi. Un altro filone dell’indagine – emerso grazie a email interne dell’Agenzia delle Entrate spagnola (AEAT) – ha rivelato come il Ministero delle Finanze fosse costantemente aggiornato sulle indagini fiscali in corso a carico di politici, imprenditori, celebrità e persino giornalisti. Le informazioni venivano trasmesse direttamente a Felipe Martínez Rico, capo di gabinetto del ministro e fratello di uno dei soci fondatori di Equipo Económico.I nomi coinvolti sono di primo piano: Rodrigo Rato (ex direttore del FMI e ministro dell’Economia, al centro dello scandalo delle black card legato all’uso improprio delle carte di credito aziendali della Caja Madrid-Bankia), Esperanza Aguirre (ex presidente del Partito Popolare nella Comunità di Madrid), il tennista Rafael Nadal, la baronessa Carmen Thyssen e l’imprenditore Demetrio Carceller. Anche alcuni dei casi più eclatanti della cronaca spagnola – come lo scandalo Gürtel, che ha visto il Partito Popolare condannato come beneficiario di fondi illeciti, e il caso Pujol, che ha travolto l’ex presidente della Generalitat catalana – erano sotto osservazione diretta del Ministero.Le comunicazioni email contenevano scambi riservati, come la trasmissione nel 2017 di documenti relativi all’inchiesta sul patrimonio di Rodrigo Rato o rapporti della Guardia Civil classificati come “note riservate”. Tutto ciò rappresenta una violazione dell’articolo 95 della Ley General Tributaria spagnola, che impone la riservatezza assoluta sulle informazioni fiscali, salvo nei casi previsti di collaborazione con l’autorità giudiziaria.L’aspetto che ha reso lo scandalo ancora più esplosivo agli occhi dell’opinione pubblica è il coinvolgimento di personalità note a livello internazionale. La presenza del nome di Rafael Nadal, uno degli sportivi più amati al mondo, ha suscitato particolare scalpore: nel 2017, l’Agenzia delle Entrate delle Baleari aveva aperto un’indagine sui suoi guadagni pubblicitari gestiti dalla società Goramendi Siglo XXI SLU, con il sospetto che una parte dei proventi venisse trasferita alla persona fisica per essere tassata con l’IRPEF. Secondo l’inchiesta, queste informazioni sarebbero state inviate al gabinetto del ministro prima ancora della conclusione delle verifiche.Stessa sorte per la baronessa Carmen Thyssen, nome legato a uno dei musei più prestigiosi di Madrid e all’alta società internazionale. Anche su di lei circolavano email dettagliate, contenenti dati fiscali riservati, in una catena di comunicazioni che violava sistematicamente le norme sulla privacy tributaria.E non si trattava solo di celebrità e politici. Secondo fonti investigative, anche giornalisti e testate critiche nei confronti del governo Rajoy sarebbero state oggetto di attenzione da parte del Ministero, con l’obiettivo – più o meno esplicito – di controllare o intimidire le voci scomode attraverso l’uso strumentale delle informazioni fiscali. Un possibile uso politico dell’Agenzia delle Entrate che alimenta il sospetto dell’esistenza di un sistema autoritario dissimulato da legalità formale. Questo scandalo potrebbe essere solo la punta di un iceberg, che porta alla luce una rete opaca di influenze, pressioni e scambi illeciti.L'articolo Favori alla lobby e privacy fiscale dei vip violata (c’è anche Nadal): in Spagna scandalo sull’ex ministro dei Popolari Montoro proviene da Il Fatto Quotidiano.