Mattarella in val di Stava: “Qui la memoria interpella le nostre coscienze”

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“Far memoria non vuol dire soltanto ricordare insieme ciò che mai potrà essere dimenticato. La memoria interpella le nostre coscienze e le sollecita a nuove responsabilità“. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Tesero, in Trentino, per il 40esimo anniversario della catastrofe della val di Stava. Il presidente con la sua presenza e la deposizione di una corona ha voluto onorare la memoria delle 268 vittime.“Oggi siamo qui per rinnovare la memoria delle vittime e per riflettere insieme sul necessario impegno perché a prevalere siano sempre le ragioni della vita su quelle dello sfruttamento, sovente portato alle più estreme conseguenze”, ha aggiunto il capo dello Stato. “La montagna e le sue risorse non dovevano e non devono essere sfruttate senza ritegno”.“Una tragedia causata dall’indifferenza”“Qui a provocare la strage è stata una calamità non di natura, causata artificialmente dall’uomo. Qui vi sono state le responsabilità delle imprese coinvolte, incuria, mancata vigilanza delle autorità nella gestione del progetto minerario. In una parola, a determinarla fu l’indifferenza al pericolo per le persone, sulla base di una errata concezione del rapporto uomo-ambiente, con quest’ultimo considerato risorsa da sfruttare e non da porre doverosamente in favore della comunità, come un valore a suo servizio”, ha detto il presidente. “Qui non è stata la natura a distruggere, a uccidere”.“No al bivio tra lavoro e sicurezza”Quella della tragedia in Val di Stava “è la storia del rapporto improprio, formatosi tra grandi imprese e una piccola comunità, terra di emigrazione posta inconsapevolmente davanti al bivio tra lavoro e sicurezza. Profitti e lavoro si presumevano superiori a ogni criterio di compatibilità ambientale, a ogni altro diritto, alla stessa etica civile”, ha detto ancora Mattarella. Che ha concluso: “Un nuovo sviluppo sarà possibile solo facendo convergere equilibrio ecologico, equità sociale, armonia nei territori. Il progresso non si misura sulla base del profitto economico che se ne ricava, indifferente ai costi sociali, ambientali, umani”.La tragedia della val di Stava: cos’è e quando avvenneIl disastro della val di Stava, in Trentino, oggi ricordato da Mattarella,  fu un’inondazione di fango che si verificò il 19 luglio 1985 e provocò la morte di 268 persone. Il disastro fu causato dal cedimento degli argini dei bacini di decantazione dell’impianto di trattamento della miniera di Prestavel, che provocò l’improvvisa fuoriuscita e poi la discesa a valle di circa 180mila metri cubi di fango, che travolsero l’abitato di Stava, nel comune di Tesero. Questo articolo Mattarella in val di Stava: “Qui la memoria interpella le nostre coscienze” proviene da LaPresse