Sono cinquantuno nuovi casi di infezione da West Nile Virus segnalati in Italia dal 12 al 18 settembre 2024, portando a un totale di 382 le segnalazioni notificate a partire da maggio 2024. I decessi salgono a 16 rispetto ai 13 della precedente rilevazione. I nuovi numeri sono contenuti nel bollettino diramato dall’Istituto Superiore di Sanità. Se prima il virus circolava in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e, in misura minore, in Piemonte ora è arrivato anche in Sicilia, Sardegna, Toscana, Campania e anche nel Lazio. Per evitare il contagio è importante innanzitutto riconoscere i sintomi, come ha spiegato il virologo Fabrizio Pregliasco al Messaggero. Pregliasco: «Il virus può durare settimane»Uno dei primi passi per tentare di evitare di essere punti, è riconoscere la responsabile del virus, cioè la zanzara Culex. Questa è più attiva al tramonto e di notte ha un aspetto marrone, grigiastro, con zampe sottili e ali trasparenti. Sono insetti silenziosi e difficili distingue perché molto piccoli. «La puntura di una zanzara infetta non è distinguibile da una normale puntura di zanzara. Non provoca segni particolari o reazioni specifiche. Quella che abbiamo tutti, a prescindere del fatto di che ci sia o meno il il virus. Tant’è che non bisogna creare allarmismo», spiega Pregliasco. Per di più, la malattia ha un periodo di incubazione molto variabile, che va dai 2 ai 14 giorni. Le difficoltà nel riconoscere il contagio: i sintomiUn altro degli aspetti che contribuiscono a rendere difficile mappare precisamente i contagi in Italia è il fatto che i sintomi del contagio non si manifestano spesso. Ci sono, dunque, molti «portatori sani» della malattia, continua Pregliasco. Nel caso in cui, invece, il virus dovesse rivelarsi, sono frequenti febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, vomito e linfonodi ingrossati. «Solo l’1% dei casi il virus può dare encefalite, confusione, rigidità del collo, convulsioni e paralisi», ha spiegato il medico, che ha aggiunto come il pericolo, per quanto riguarda le donne incinte, è ridotto. «La trasmissione al feto è possibile, ma molto rara. Non esistono prove rispetto a problematiche magari anche per il bimbo. Non c’è prova che crei malformazioni congenite. Può avvenire la trasmissione verticale, ma non è come la zica che invece ci preoccupa molto».L'articolo West Nile, com’è fatta la zanzara che porta il contagio. Pregliasco e i 5 sintomi da riconoscere: «Così il virus può durare settimane» proviene da Open.