Caccia a Cubeddu, la 'primula rossa' della Sardegna

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AGI - Attilio Cubeddu, dei quattro inseriti nell'elenco dei "latitanti di massima pericolosità" stilato dal ministero dell'Interno (gli altri sono Giovanni Motisi, Renato Cinquegranella e Roberto Mazzarella) è quello che da più tempo ha fatto perdere le proprie tracce. Nome storico dell'Anonima sequestri sarda, nasce ad Arzana, in provincia di Nuoro, il 2 marzo 1947 e dopo diversi reati commessi da giovanissimo si scopre una vocazione per i rapimenti.L'ascesa criminale e la fugaQuesta 'industria' che tra gli anni Settanta e Ottanta fa molte vittime illustri e colpisce non solo in Sardegna, ma anche ad esempio in Toscana ed Emilia Romagna. Cubeddu partecipa tra gli altri ai rapimenti di Cristina Peruzzi, Ludovica Rangoni Machiavelli e Patrizia Bauer e nel 1984 viene arrestato a Riccione. La condanna a 30 anni sembra l'inizio della fine, ma lui che è furbo e determinato si comporta da detenuto modello e riesce ad ottenere diversi permessi premio.La latitanza e i sospettiDa uno di questi, concessogli nel gennaio del 1997 a Badu 'e Carros per vedere moglie e figlie, "dimentica" di rientrare. È da quel momento che diventa praticamente un fantasma. Un fantasma che si materializza nei giorni del sequestro Soffiantini, di cui è implacabile carceriere ("il più cattivo di tutti", secondo l'imprenditore bresciano). Per qualcuno avrebbe avuto un ruolo anche nel sequestro di Silvia Melis, avvenuto proprio nel '97 e proprio in Ogliastra, ma il suo coinvolgimento non è mai stato provato.La caccia all'uomo continuaIn tutti questi anni polizia e carabinieri non hanno mai smesso di cercarlo: in Corsica, Spagna, Germania, Sud America e, naturalmente, in Sardegna, dove secondo alcuni avrebbe trascorso gran parte della sua latitanza, o dove sarebbe ancora oggi, protetto da un network di fiancheggiatori. Negli anni si è fatta strada anche l'ipotesi che in realtà sia morto, ucciso da un complice per una storia di soldi: nel dubbio, la caccia resta aperta. E le perquisizioni condotte oggi dai carabinieri tra familiari e personaggi a lui legati a vario titolo autorizzano a pensare che la 'primula rossa' sarda possa anche avere i giorni contati.La scienza al servizio della giustiziaUn aiuto potrebbe arrivare anche dalla scienza, come in ogni giallo moderno che si rispetti: in corso "accertamenti volti ad acquisire tracce biologiche del latitante per risalire al suo profilo genetico completo".