Rivoluzione TAS? L’1 agosto la sentenza della Corte UE per ridimensionarne il peso

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Gio, 24 Lug 2025Si va verso il via libera all’intervento dei giudici nazionali sui lodi arbitrali: tra una settimana la sentenza.DiRedazioneCondividi l'articolo(Image credit: Depositphotos)La Corte di Giustizia dell’Unione Europea va verso un ridimensionamento del ruolo del TAS, il Tribunale Arbitrale dello Sport. Il prossimo 1 agosto è infatti prevista la sentenza sul caso che riguarda in particolare un club belga all’interno di uno scontro con la FIFA e che vede sullo sfondo il valore attuale del TAS.In particolare, spiega la Corte di Giustizia UE, nel 2015 un club belga, il Royal Football Club Seraing «ha stipulato accordi di finanziamento con la società maltese Doyen Sports, che prevedevano il trasferimento a quest’ultima di una quota dei diritti economici su alcuni dei suoi giocatori. La FIFA ha ritenuto che questo tipo di accordo violasse il divieto per terzi di detenere diritti economici sui giocatori, e ha imposto al club una serie di sanzioni, tra cui il divieto di tesserare nuovi giocatori per diversi periodi e una multa. Tali sanzioni sono state confermate dal Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), l’organismo mondiale per la risoluzione delle controversie sportive, e successivamente dal Tribunale federale svizzero».«Contestando la conformità delle norme FIFA al diritto dell’Unione Europea, l’RFC Seraing ha poi sottoposto la questione ai tribunali belgi. Questi ultimi hanno stabilito che la decisione del TAS era definitiva e aveva autorità di cosa giudicata, e che non potevano riesaminare la questione della conformità».«Dopo aver esaminato il caso, la Cour de Cassation belga ha deciso di sottoporre una questione alla Corte di giustizia dell’Unione europea per un rinvio pregiudiziale. In sostanza, ha chiesto alla Corte se, secondo il diritto dell’Unione, fosse ammissibile che i tribunali nazionali fossero impediti, in virtù del principio di cosa giudicata, dal riesaminare una decisione arbitrale pronunciata dal TAS e confermata dal Tribunale federale svizzero, ossia un tribunale di un Paese terzo che non ha la facoltà di sottoporre questioni pregiudiziali alla Corte», conclude la Corte UE.Un caso sul quale, nei mesi scorsi, è già intervenuta l’avvocata generale della Corte UE Tamara Ćapeta, spiegando, in un parere non vincolante, come i lodi arbitrali del TAS debbano essere soggetti al controllo anche da parte dei giudizi nazionali, al contrario di quanto avviene oggi. «Gli Stati membri devono quindi consentire un accesso diretto a un giudice che disponga del potere di controllare giudiziariamente la compatibilità delle norme della FIFA con il diritto dell’Unione, anche qualora un lodo arbitrale del TAS che applica tali norme sia stato confermato dal Tribunale federale svizzero», aveva scritto nella nota della Corte UE.Image credit: DepositphotosDeveloped by 3x1010