Overshoot Day 2025, finiscono oggi le risorse sul pianeta. Ma questa “strage” in Italia non fa notizia

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Mentre infuriano guerre alle “porte di casa” e si parla non di pace, ma di spendere miliardi per le armi e gli eserciti, inesorabile anche quest’anno arriva il “termometro” a misurare la febbre del Pianeta: il 24 luglio segna l’inizio del debito ecologico tra l’uomo e la natura. Tale data “fotografa” il cosiddetto Overshoot Day, segnalando che l’umanità ha consumato, in meno di sette mesi, ciò che la natura impiega un intero anno a metterci a disposizione. Questo “rosso”, rispetto all’anno scorso, è ulteriormente anticipato: la “data fatidica” era caduta il 1 agosto. Questo su scala mondiale.Se andiamo a vedere più da vicino, il primo Paese a varcare la “soglia”, già dal 6 febbraio, è stato il Qatar, seguito dal Lussemburgo (il 17 febbraio), mentre gli Stati Uniti sono in debito verso il Pianeta già dal 13 marzo. Ciò significa che, se tutti consumassimo le risorse come avviene negli Usa, avremmo bisogno di quattro pianeti.E l’Italia? A proposito: perché queste notizie non vengono mai date dai TG e dai giornali? Forse questa “strage di risorse” non fa notizia, oppure spaventa… meglio non parlarne. Sì, l’Italia ha varcato la soglia già dal 6 maggio (l’anno scorso il D-Day era avvenuto ben 13 giorni dopo, cioè il 19 maggio). Mentre la media dei Paesi UE è il 29 aprile, la Cina ha superato il “budget” di risorse a disposizione già dal 23 maggio. E se la “media” a livello planetario ancora supera i sei mesi, è anche grazie a Paesi come l’Uruguay, che entrerà in debito ecologico il 17 dicembre.E se questi sembrano solo numeri, per capire a quale velocità si sta muovendo la “lancetta dello sperpero ecologico”, basta ricordare che nel 2000 il debito era iniziato il 17 settembre, mentre se andiamo agli inizi — da quando si è in grado di applicare il “bilancio ambientale” (o impronta ecologica) — e cioè nel 1971, il debito iniziava il 25 dicembre: eravamo praticamente in pari con le risorse generate dalla natura. In 54 anni abbiamo anticipato di ben 5 mesi questa data che segnala il “sovraconsumo”. Eppure, per “rientrare”, basterebbero interventi non così “lacrime e sangue”, basterebbe solo meno ingordigia.Per esempio, piantumando 350 milioni di ettari a foresta, faremmo arretrare di 8 giorni il debito con la Natura. Riducendo della metà lo “scarto alimentare” e dimezzando i consumi di carne, faremmo arretrare la data del debito di ben 30 giorni (qualche barbecue in meno non dovrebbe essere così terribile!). Infine, se la natalità scendesse su scala planetaria dagli attuali 2,3 figli a famiglia a 1,8, si farebbe arretrare di ben 49 giorni l’inizio del “debito”. Queste — se ci fosse un briciolo di “saggezza” nell’umanità — dovrebbero essere le priorità, non certo le stupide “corse agli armamenti” e l’aizzare i Paesi, le etnie, le religioni e i diseredati gli uni contro gli altri.Vengono in mente le parole “profetiche” di una bellissima canzone del 1969 dei King Crimson, intitolata Epitaph, in cui, di fronte a confusione e paura evocate dall’uso inappropriato delle conoscenze, l’umanità sembrerebbe essersi messa nelle mani di “folli”. Ma noi non abbiamo alternativa ad essere positivi. Con dati, tenacia, passione e — perché no — anche con entusiasmo, possiamo disseminare di buone pratiche questo mondo apparentemente in mano ai “folli”.Credit: Global Footprint Network 2025, www.overshootday.org, www.footprintnetwork.orgL'articolo Overshoot Day 2025, finiscono oggi le risorse sul pianeta. Ma questa “strage” in Italia non fa notizia proviene da Il Fatto Quotidiano.