AGI - L'ipotesi di corruzione formulata dalla Procura all'ex componente della commissione Paesaggio, Alessandro Scandurra, mancherebbe di un passaggio cruciale: "la dimostrazione dell'accordo corruttivo al quale collegare un fatto di per sé neutro" come il pagamento di una parcella. È la tesi esposta dall'avvocato Giacomo Lunghini nella memoria depositata al gip Mattia Fiorentini, che dovrà valutare la richiesta di una misura cautelare in carcere nei confronti dell'architetto accusato di avere ricevuto incarichi remunerati con parcelle "per almeno 138mila euro" finalizzate a favorire Coima, la società di Manfredi Catella, "piegando la sua funzione in seno alla commissione Paesaggio". Il caso del Piano integrato di intervento speciale in Porta RomanaIl riferimento è in particolare al 'Piano integrato di intervento speciale in Porta Romana'. "Scandurra non ha mai preso parte al progetto di Porta Romana, ha regolarmente segnalato i propri rapporti economici con Coima e non si è astenuto per una mera incomprensione delle regole, certamente agevolata dall'oscurità normativa e da improprie rassicurazioni provenienti da figure apicali della Commissione che sembrava confrontarsi con funzionari del Comune - si legge nella memoria -. Scandurra infatti aveva dichiarato di avere fatto uno studio (relativo peraltro a diverso Studentato) e di non avere ancora firmato alcun incarico (in relazione ovviamente all'altro Studentato). Questa circostanza, sulla base delle regole, avrebbe dovuto determinare la sua astensione. Vero il possibile rimprovero per non essersi astenuto è necessario ribadire come dalla stessa chat emerga un disinteresse di Scandurra a partecipare alla seduta alla quale si collega solo su esplicita richiesta del Presidente della Commissione e su chiarimento (erroneo) della mancanza di cause ostative". In ogni caso non basta la violazione del dovere di astensione per parlare di corruzione.La violazione del dovere di astensione"La violazione del dovere di astensione (peraltro in relazione a progetti non propri), segnala un pericolo astratto, che deve essere verificato nella concretezza di una violazione dell'interesse normativamente tutelato. In questa prospettiva l'emissione di fatture, fatto che fonda l'esistenza di tale pericolo astratto, non può essere prova della scelta in concerto di agire contro gli interessi della pubblica amministrazione. Serve, quindi, un passaggio ulteriore che non cancelli uno snodo essenziale della fattispecie del reato di corruzione: ovvero quello dell'accordo al quale collegare un fatto di per sé neutro come un pagamento". I pm Filippini, Clerici e Petruzzella però, secondo la difesa, non spiegano quale sarebbe la prova di questa corruzione. Per dimostrare al giudice che Scandurra abbia effettivamente lavorato su quei progetti e non sia stato partecipe di "nessun accordo corruttivo", Lunghini ha depositato "tutti i lavori connessi alle fatture oggetto di incolpazione per definirne l'effettività".Il caso del Pirellino e il ruolo di ScandurraSulla vicenda del Pirellino, quella che coinvolgerebbe anche il sindaco Giuseppe Sala, il legale riporta che Scandurra "non si astiene, sbagliando" quando il 5 ottobre 2023 la Commissione si riunisce ed esprime parere favorevole al progetto, ma evidenzia che "le chat dimostrano che Scandurra è stato sempre ai margini rispetto alla discussione di questo progetto ed è stato coinvolto solo sul piano tecnico" e "non era nemmeno presente quando la Commissione aveva espresso il parere favorevole condizionato il 22 giugno 2023 e a quella del 18 maggio 2023". "Scandurra non ha mai ricevuto pressioni da nessuno rispetto al progetto del Pirellino - è la sintesi - Anzi, se avesse voluto favorire Coima avrebbe presenziato a quelle due sedute". Infine, in relazione al Villaggio Olimpico, "Scandurra, diversamente da quanto contestato, non faceva parte del team di progettisti prescelti da Catella per l'intervento in Porta Romana. Possiamo considerare un abbaglio l'indicazione di un coinvolgimento di Scandurra in tale progetto".Il conflitto di interessi Sul tema del conflitto di interessi, cioè l'ipotesi che l'architetto abbia rivestito il doppio ruolo di arbitro e giocatore, il legale riporta che Scandurra "si è sempre attenuto a quanto richiesto dal Comune di Milano". Una funzionaria, D.L., interrogata il 16 giugno scorso, "ha dichiarato, a posteriori, che nel 2022 si era verificato un errore da parte di qualcuno in Comune perché quella firmata dai commissari non era la dichiarazione corretta. Non era quella la dichiarazione/lettera di impegno/patto di integrità da sottoscrivere. Sta di fatto che ai membri della Commissione è stato dato quel documento - che hanno sottoscritto e applicato - e non sono state fornite indicazioni diverse su come individuare i casi di astensione e le ipotesi di conflitto". La richiesta di misura cautelare personale, prosegue la memoria, "riconosce un'ambiguità di fondo in ordine alle modalità con cui veniva sottoposto dall'Amministrazione, ai componenti della Commissione, il quesito sul conflitto di interessi, ambiguità, a detta degli stessi pubblici ministeri, poi superata al primo giugno 2023. Tale ambiguità però non può ricadere sui commissari".