"Ho visto la reazione di Beppe Sala e sono al suo fianco, ha tutta la mia solidarietà. Per Ricci, impegnato in una campagna elettorale, la situazione è ancora più scomoda. Ma non si deve fermare. Stiamo parlando di un avviso di garanzia". E' la posizione espressa dalla sindaca di Genova Silvia Salis sulle ultime vicende giudiziarie che hanno coinvolto esponenti del centrosinistra a Milano e nelle Marche. Un appello ad andare oltre la richiesta di dimissioni che in parte serve a serrare le file del campo largo, percorso da tensioni e da un M5s sempre più aggressivo nei confronti del Pd. "Se si è garantisti a quello ci si deve attenere - sottolinea Salis nell'intervista al Corriere della Sera -. E non deve valere solo per gli amici e i compagni di partito. Né vale fingersi garantisti e poi mandare avanti le secondo linee. Spesso queste inchieste si risolvono in nulla". Sono posizioni che ha ripetuto nelle ultime ore anche Matteo Renzi. "Da quello che si legge dalle carte io non vedo giro di tangenti o reati evidenti. In piu' conoscendo Sala e Ricci, non ho dubbi su di loro. Pero' dico a tutti: calma, e' solo un avviso di garanzia. La politica deve imparare a rispettare i magistrati e ad aspettare le sentenze continuando a lavorare. Oggi è indagato Sala, e' indagato Ricci. Ma sono indagati anche Meloni, Piantedosi, Nordio. Lasciamo che i giudici lavorino ma nel frattempo anche i politici lavorino. Un avviso di garanzia non e' una sentenza di condanna, basta giustizialismo!", dice il leader di Iv in un'intervista al Quotidiano nazionale. Anche nel campo dem si fanno largo posizioni simili. Come quella dell'ex senatore del Pd Stefano Esposito, nel 2015 indagato con l'accusa di traffico d'influenze e dopo nove anni prosciolto da tutte le accuse, che in un'intervista all'Huffington Post ha proposto un vero e proprio patto repubblicano nei casi in cui la politica rimanga coinvolta in casi giudiziari. "Sarebbe necessario un patto repubblicano per dire che, al di là di maggioranza e opposizione, di fronte a un'indagine la regola è che non ci si dimette. L'unica cosa che ci può salvare è la politica. Un patto del genere vale dieci separazioni delle carriere: è pura politica". Con una stoccata al cambio di dna del Pd negli ultimi anni. "Ho assistito a un’involuzione drammatica. Il Pd nasce su solide basi garantiste. Ora si è quasi dissolto. C’è certamente chi difende Sala. Ma non si interviene solo quando riguarda i tuoi. Il garantismo è prima di tutto nei confronti degli avversari. Ma capisco che non sia conveniente, mentre sui social tutti chiedono di buttare via la chiave…".